Ci sarebbe da chiederlo all’autunno dove si è perso, col suo vento freddo e la nebbia che si spinge fin giù in valle a mattina inoltrata.
Coi suoi rami vuoti e i letti di foglie già agli inizi di novembre, con le giacche strette e le sciarpe ben arrotolate, con le dita arrossate e la bocca che fuma come un comignolo.
Ci sarebbe da chiederselo, per davvero.