Che la mia casa non avrebbe avuto un solo indirizzo l’ho capito anni fa, sulla tratta Guayaquil- Panama City, in preda ad uno dei pianti meno controllati della storia degli addi: il povero malcapitato che mi sedeva accanto, deve aver creduto che lì, in Ecuador, avessi lasciato uno degli amori più grandi della mia vita, uno di quegli amori degni della migliore gioventù.
In un certo senso, quello sconosciuto, aveva già capito molto di me, pur senza parlarmi: mentre sfogliavo L’amore ai tempi del colera, senza riuscire ad intravedere una parola, in me si faceva strada un’unica certezza: lì sarei tornata, perchè a quel luogo, senza saperlo, avevo ceduto un pezzo di me.