Ci sono cose che so bene e che nessun altro conosce meglio di me.
Particolari nascosti, timidi quanto un sentimento, che mi danno sicurezza e calma: una sfumatura, un gesto, un gusto, che torna preciso, puntuale, come un treno veloce.
Sono lì, nel mio occhio soltanto, ben cementati nell’anima o tra le mie narici, apparentementi sopiti, in attesa di un richiamo.
L’ombra del noce sulla valle nelle sere limpide, la tua bocca che si piega sulla ceramica, in controluce, tra il fumo del latte e la mattina che fa capolino attraverso le finestre, l’odore della nebbia che prende gli alberi e i vestiti e ne fa una cosa sola.