“Aspettare, aspettare…
Per 9 mesi
si aspetta un fratellino…
Per 1 anno
si aspetta un compleanno…
Per 3 stagioni
si aspettano le vacanze estive…
E poi…
si aspettano gli amici, si aspetta una sorpresa, si aspetta il nonno, si aspetta che sia pronto, si aspetta di crescere, si aspetta che venga il sole…”
Il tempo che mi separava da un desiderio ho imparato pian a piano a colmarlo, prima con la fantasia, poi con le parole scritte.
L’attesa è il seme della gioia: accucciata così com’è nel suo angolo buio, capita di non riuscire a ricordarne il volto, di smarrire l’idea che ti ha portato fin lì, a metterla al caldo delle coperte, per vederla nascere e crescere.
Gli anni sono un ottimo antidoto contro la fretta, le scelte avventate, contro le passioni…ma di passione vive quel riflesso che solo un germoglio ha quando tiene le sue braccia aperte verso il sole.Un bambino non conosce tempo, se non il proprio: gli intervalli sono declinati in prima persona singolare e difficilmente si riesce a spostare la focale lungo altre direzioni.
“Ravanello cosa fai?” è un libro sull’attesa e sul piacere di scoprire che nello spazio tra un “me” e un “Io” esiste tutto un mondo intorno.
I giorni sono scanditi da storie sulla natura che circonda la terra dove dorme il piccolo seme: lombrichi che si innamorano senza riserve, formiche golose e che api fanno lunghi discorsi per trovare la giusta strada fino al polline.
Curiosità e consigli sulla coltivazione a quattro mani e su come cucinare quel buffo ortaggio che somiglia più a un naso rosso, che a una verdura.I semi rimasti possono essere messi nuovamente a dimora, per avere un raccolto ciclico, oppure si può preparare un olio pizzicorino per insaporire le insalate o ancora sperimentare una coltivazione di germogli, un’attività molto semplice che permette ai bambini di comprendere meglio la crescita del seme e della pianta.
In rete è possibile trovare numerosi espedienti per ovviare alla mancanza di un germogliatore professionale, qui vi lascio un paio di link utili (qui e qui) per autoprodurre i germogli in casa senza ricorrere all’acquisto di ulteriori attrezzature.
Io ho scelto di utlizzare una comune vaschetta di plastica, lavata, asciugata, bucata all’occorrenza e ricoperta di garze sterili.Una volta messi a bagno i semi, li ho scolati e distribuiti sulle garze, poi li ho spruzzati d’acqua e coperti con un telo per il primo giorno (così da poter ricreare “l’effetto terra”), quindi li ho nuovamente scoperti e tenuti umidificati per i due giorni a seguire finchè non sono comparsi i germogli e li abbiamo potuti tuffare nell’insalata di carote, insieme ai semi di sesamo e un filo d’olio.
Come qualcuno avrà notato ho pubblicato la pagina dedicata all’orto e ai suoi lavori, spero non ci siano problemi di visualizzazione, in caso contrario vi pregherei di segnalarmelo: si tratta di un lavoro piuttosto corposo, quindi vi chiedo di avere pazienza e…di gustarvi l’attesa!