“… teniamoci stretti che c’è vento forte
ancoriàmoci
l’una all’altro
l’altro all’una
finché non calma
e se non calma
perché potrebbe non calmare – bada – potrebbe
se ci molliamo
saremo scaraventati via lontano
sarà poi difficile trovarci
forse impossibile
dimenticheremo le nostre voci
le nostre facce
dimenticheremo ciò che ci piaceva dirci e farci
dunque
teniamoci stretti
che c’è vento forte
bellezza mia
ti tengo stretta
mia unica bellezza
che tu mi tieni
ed io sia maledetto
sia maledetto io, non dio
se mollo questa presa di salvezza. ” (G. Catalano)
menù di Natale
La tavola di Natale: il cestino del pane e una mini brioche alla zucca segnaposto
On air: ” Acoustic – Radiohead”
Il nastrino di velluto rosso a incorniciare il viso, il tovagliolo ricamato, i bicchieri decorati: la nostra tavola è un’istantanea di quello che siamo, del periodo che stiamo vivendo, di chi vogliamo accanto.
Negli anni ho imparato che a rendere speciali i pranzi o le cene non erano le tante ricette cucinate, ma l’insieme dei dettagli, l’atmosfera che si creava.
Il rito della pasta fresca: ravioli di stracchino con ragù di salsiccia al vino rosso
On air:”Stay alive- José Gonzaléz”
Il terreno è compatto, il cielo lucido, un ventaglio di gocce lucenti che rifrange la luce ferma del mattino; l’aria fresca scende come un velo sulle poche foglie rimaste appese, ci accarezza, parla ai pensieri.
L’autunno, in questi giorni, è a un passo dall’inverno, racconta senza vergogna una nudità commovente: i colori sono cambiati rapidamente, hanno scordato tutte le tinte arancio nel letto del torrente per lasciare il posto al vuoto dei rami secchi.
Mi chiudo dentro casa, affronto questo silenzio nel modo che conosco meglio, rimango nel mio elemento.
On air:”Fiori immaginari- Diodato”
Faccio così, io. Mi innamoro dei periodi, delle persone, ne sento l’odore a distanza di anni, sempre pronta a cedere il mio cuore dentro una scatola con tanto di fiocco rosso, come fosse la cosa più naturale…e, forse, lo è.
A qualcuno l’ho chiesto indietro il cuore, che a certe persone ho imparato a non far né regali né prestiti, ad altri ho lasciato anche un biglietto per non dimenticare nemmeno per un secondo la bellezza degli attimi trascorsi insieme.
Anche se a cedere il cuore, ad abbandonarsi, si rischiano le spine, quelle sottili e fitte che solo un limpido dicembre può dare.
Menù di Natale: sablé con pera all’arancia, crema al mascarpone e ganache al cioccolato
On air: “Silent sight- Badly drawn boy”
Aspetto la neve. Alzo al testa, arriccio il naso. È un periodo speciale, questo, in cui dimentico il freddo pungente sulle dita e il colore quasi monotono del paesaggio: è il momento del raccolto, dei pensieri fitti, dei ricordi.
A dicembre ritorno sui miei passi, su quanto fatto e scoperto durante l’intero anno: cerco il bello di ogni mese e lo appunto sul calendario come un promemoria di cui non ci si può dimenticare.
On air:(Just like)Starting over- J. Lennon”
Il respiro si è fatto spesso in queste prime mattine di dicembre, gli alberi hanno perso il conto delle foglie cadute a terra: il bosco si è spogliato completamente lasciando spazio alla luce, che ora filtra tra i rami senza timore.
On air:”Christmas waltz- She & Him”
Gli accordi di chitarra segnati a matita, le trecce così strette da provocare dolore alle tempie, le desinenze scandite e ripetute come uno scioglilingua, tutto diventava importante per crescere. Qualche volta non c’erano maestri a dettare le regole, quasi sempre invece le persone che avevo accanto erano la mia ispirazione.
Le mani di mia madre, rigide e sicure, che tenevano i ferri da maglia come due direttive da seguire, la calma di mio padre davanti ai problemi di aritmetica, la determinazione di mia sorella, che schiacciava rewind per insegnarmi le parole di una canzone da cantare insieme.