On air:”Have yourself a Merry little Christmas – She & Him”
Ci sarebbe da chiedersi se sia troppo presto per parlare di Natale, ma in quest’anno appena andato, una cosa mi è diventata chiara ed è che solo tu puoi dettare il ritmo del tuo passo.
On air:”Have yourself a Merry little Christmas – She & Him”
Ci sarebbe da chiedersi se sia troppo presto per parlare di Natale, ma in quest’anno appena andato, una cosa mi è diventata chiara ed è che solo tu puoi dettare il ritmo del tuo passo.
On air: ” Acoustic – Radiohead”
Il nastrino di velluto rosso a incorniciare il viso, il tovagliolo ricamato, i bicchieri decorati: la nostra tavola è un’istantanea di quello che siamo, del periodo che stiamo vivendo, di chi vogliamo accanto.
Negli anni ho imparato che a rendere speciali i pranzi o le cene non erano le tante ricette cucinate, ma l’insieme dei dettagli, l’atmosfera che si creava.
On air:”Heartbreaker- Alabama Shaker”
I nostri occhi si sono incontrati quindici anni fa, nel buio della sera, tra la folla e il rumore dei bar. Ci eravamo già visti altre volte, ma guardati, no, non ci eravamo mai guardati per davvero.
A volte mi chiedo cos’hai trovato nei miei occhi neri, persi oltreoceano, nella mia confusione e nei miei progetti senza gambe. Io nei tuoi vedevo un’ idea di terra, di casa, mi sono subito seduta per guardare più a lungo.
Lo scorso Natale avevo le tue mani rugose strette alle mie, un cappotto rosso e una bizzarra voglia di capire le stelle.
Quest’anno ho ancora quel cappotto e una strana malinconia a farmi compagnia. Si aggira tra le stanze furtiva, silenziosa, impalpabile: è una sensazione che mi sorprende per lo più la sera quando i bambini eccitati accendono le luci che addobbano l’albero e gli angoli di casa, come se in quelle lampade si nascondesse il filo di ciò che è stato.
On air:” Oh my love- J. Lennon”
Pochi spettacoli meritano il nostro tempo e i nostri occhi: il tuo sorriso quando non guardi, il vento, che corre prepotente scansando le nostre giacche pesanti e i pensieri, il gioco di luci quando la sera si avvicina lenta, il silenzio e la luna sospesa tra Venere e la collina, come una medaglia.
On air:”Stay alive- José Gonzaléz”
Il terreno è compatto, il cielo lucido, un ventaglio di gocce lucenti che rifrange la luce ferma del mattino; l’aria fresca scende come un velo sulle poche foglie rimaste appese, ci accarezza, parla ai pensieri.
L’autunno, in questi giorni, è a un passo dall’inverno, racconta senza vergogna una nudità commovente: i colori sono cambiati rapidamente, hanno scordato tutte le tinte arancio nel letto del torrente per lasciare il posto al vuoto dei rami secchi.
Mi chiudo dentro casa, affronto questo silenzio nel modo che conosco meglio, rimango nel mio elemento.
On air:”Fiori immaginari- Diodato”
Faccio così, io. Mi innamoro dei periodi, delle persone, ne sento l’odore a distanza di anni, sempre pronta a cedere il mio cuore dentro una scatola con tanto di fiocco rosso, come fosse la cosa più naturale…e, forse, lo è.
A qualcuno l’ho chiesto indietro il cuore, che a certe persone ho imparato a non far né regali né prestiti, ad altri ho lasciato anche un biglietto per non dimenticare nemmeno per un secondo la bellezza degli attimi trascorsi insieme.
Anche se a cedere il cuore, ad abbandonarsi, si rischiano le spine, quelle sottili e fitte che solo un limpido dicembre può dare.