On air: “Cara – L. Dalla”Casa.
Le mura di pietra spesse e fresche d’estate, quando brucia tutto attorno o le pagine invecchiate di un libro di poesie che non conosce tempo.
Casa è il mio sorriso che prende la piega di tutti i paesaggi visti insieme a te, con le dita dei piedi ruvide di sabbia o le labbra gelate e ferme che si fanno tagliare dal vento.Valsavarenche.
Ci siamo capitati quasi per caso, con la nostra voglia di neve ancora insoddisfatta e la sensazione che fosse il posto giusto per parlare nuovamente di casa.
Nelle orecchie ancora il ritornello di questa canzone ascoltata per caso la sera prima di partire.
Valsavarenche è diventata presto casa per i nostri occhi curiosi.
Di questa valle stupisce la calma, la distanza rispetto a molte mete di montagna che negli anni hanno amplificato la mia misantropìa.
Qui, il silenzio colma la mente: è più facile dimenticare di essere e osservare quello che è tutto intorno.Difficile rimanere tutta d’un pezzo di fronte a uno scenario naturale, nel senso più concreto del termine, difficile restare muta e nascondere la gioia.
Una nuova casa per noi, la stessa da sempre per questi animali che non si sentono minacciati dalla presenza dell’uomo, nemmeno di fronte ai gridolini di n.2 e n.3.
Il nostro viaggio verso la Valsavarenche è arrivato improvviso, senza premeditazioni, ci siamo lasciati guidare dal desiderio di montagna e da un po’ di fortuna.Ogni viaggio ha la sua borsa, per noi la più importante rimane in assoluto quella della merenda.
Il mio ruolo di hostess di terra mi impone attenzione: mio è il compito di fornire le informazioni, a me spetta la preparazione dei dettagli e lo sforzo d’immaginazione quando la noia tenta di prendere il sopravvento.
Al primo “Ho fame” bisogna arrivare preparati e provvisti del necessario: si presuppone che l’hostess di terra conosca i gusti dei suoi viaggiatori e sappia perfettamente quali desideri verranno espressi nell’ordine.
Così nella borsa ho messo della frutta- perchè voglio essere una brava mamma-, la borraccia con l’acqua- perchè nell’ordine, dopo “Ho fame” arriverà l’immancabile “Ho sete”, qualche dolcetto- e siamo tutti più buoni- e qualche fetta di pane, provvidenzialmente infilato nel congelatore la settimana precedente.
L’impasto è stranamente poco idratato, a dispetto dei miei canoni abituali, scelta fatta perchè questa pasta di pane doveva essere maneggiata da piccole mani inesperte in occasione di un laboratorio.
La Coupe saucisson è la forma dell’ecole de boulangerie scelta dal gruppo Panissimo per il mese di febbraio: se siete semplici appassionati di panificazione o esperti panettieri, poco importa, questo gruppo vi stupirà per l’attività frenetica di tutte le sue belle mani e per quante informazioni si possano condividere su un argomento semplice come quello del pane.
Una canzone e lo scenario del Monte Bianco sullo sfondo, una merenda semplice…praticamente il viaggio perfetto!
- Farina di farro macinata a pietra 250 g
- Farina di grano tenero tipo 1 200 g
- Licoli rinfrescato e attivo 150 g
- Acqua 200 g
- Sale12 g
- Malto 5 g
- h. 13.00: sciogliete il lievito in acqua, aggiungete le farine col malto e iniziate a fare assorbire l’acqua senza impastare in maniera decisa.
- Lasciate riposare in autolisi 30 minuti, poi aggiungete il sale e impastate fino ad avere un impasto liscio ed omogeneo.
- Riprendete l’impasto, fate delle pieghe serrate in senso antiorario e lasciate riposare per 10 minuti.
- Ripetete quest’operazione 3 volte, quindi riponete in una terrina pulita e lasciate lievitare fino al raddoppio.
- Dopo circa quattro ore sgonfiate delicatamente e fate una piega del tipo uno, formate e lasciate lievitare per 1 ora e trenta circa sulla spianatoia infarinata con la chiusura verso il basso.
- h.18.30:con l'aiuto di una lama affilata o di un bisturi, praticate una serie di tagli orizzontali piuttosto profondi a una distanza di circa 2 cm tra loro.
- Lasciate lievitare ancora per meno di un'ora.
- Riscaldate il forno a 250°C (programma del forno statico) e umidificate o con un pentolino basso sul fondo pieno d’acqua o con uno spuzzino.
- Se avete la pietra refrattaria, inseritela sulla griglia mentre portate a temperatura il forno.
- Fate scivolare il pane delicatamente sulla pietra quando il forno avrà raggiunto la temperatura desiderata.
- Cuocete per circa 45 minuti, abbassando a 220°C, dopo i primi 15 minuti di cottura.