Mario è entrato deciso, con quell’aria di chi in un luogo sente tutta la familiarità e il calore, con il volto rilassato di chi sta ritornando, di chi ha ancora la buona abitudine di lasciare un buongiorno insieme al suo sorriso.
Chiuso nel suo cappotto color havana, con l’eleganza che solo certi uomini sanno ancora indossare, ha iniziato a raccontare del suo pane di polenta.
Dentro a quegli occhi piccoli che luccicavano ed esprimevano ancora tutta la gioia e la devozione per una crosta profumata, si potevano intravedere gli scorci di una terra, le sue abitudini e le tradizioni ancora ben ferme.
Si leggeva in maniera chiara di come, in tempo di guerra, lavorare al forno fosse una benedizione, una salvezza, per un bambino di 12 anni.