Alla cucina dell’estetica preferisco di gran lunga la cucina della memoria, quella delle nonne, dei racconti, delle pagine scritte attorno ai grandi tavoli di legno.
Alle ricette di food, fini a se stesse, prediligo senza ombra di dubbio i piatti che raccontano un territorio, che sono lo specchio di una cultura e delle sue tradizioni.
Mi affascinano la saggezza contadina, i rimandi popolari, inconsapevoli cesellatori del profilo di un paese intero.