On air:”Oslo novelist- Grand Archives”
L’ultimo giorno di scuola, l’odore dei cartelloni bianchi con i nomi scritti nero su bianco, l’aria calda, umida, sulle braccia: le ore che precedono la partenza hanno una sfumatura di verde più intensa, come foglie di granoturco, allargano le braccia e si abbandonano al sole.
Il silenzio delle 8 di mattina è interrotto solo dalle cicale e dal rumore deciso dei tosaerba: partire è un rito, ci si prepara ripetendo gesti consueti. Alle valigie da riempire si sommano le erbe da strappare, i frigoriferi da svuotare, le verdure da cuocere: partire è sinonimo di cura, di attenzione. I campi rasati di fresco alla fine della giornata hanno lo stesso aspetto inamidato dei vestiti ripiegati all’interno della valigia: puliti, impeccabili, in attesa di andare.