Di Firenze e tutte le sue declinazioni abbiamo già avuto modo di parlare.
La mia debolezza verso questa città traspare all’istante, lo si vede da quanto riluccicano i miei occhi se mi chiedi di raccontarti di lei. La cosa più scontata che succede al ritorno da uno dei nostri incontri è che la dispensa si riempie automaticamente di tutte le tipicità che si possono portare a casa.
Rimaneva una bottiglia di Vin santo, isolata e un po’ sommessa, sembrava proprio chiedere d’essere goduta a dovere.
CANTUCCI COI PISTACCHI
Come avrete già capito, non si tratta della ricetta originale dei cantucci toscani, ma di una mia variante sul tema.
Ingredienti (dosi per 50 cantucci)
180 g farina tipo 0- 40 g farina di mandorle- 160 g zucchero- 2 uova grandi- 85g pistacchi sgusciati e pelati (non salati)- 1/2 busta di lievito per dolci- sale.
Preparazione
Miscelate le due farine, lo zucchero, il lievito, i pistacchi- spezzati con le mani, grossolanamente- e un pizzico di sale. Sbattete le uova con una forchetta e incorporatele al composto, fino ad amalgamare il tutto. Otterrete un impasto sodo, ma appiccicoso.
Scaldate il forno a 180°C, disponete su un foglio di carta da forno infarinato il composto diviso in tre filoni della stessa lunghezza del lato più lungo della teglia da forno.
Infornate per 25 minuti circa, sfornate, tagliate i filoncini di sbieco, mettete i cantucci sulla teglia e infornate di nuovo per 4/5 minuti per completare la cottura. Spegnete e lasciateli riposare un paio di minuti, quindi sfornateli e lasciateli raffreddare.
Vin santo o no, questi biscotti sono ottimi per l’inzuppo: accompagnateli a un Darjeeling tea, fresco e fruttato, gambe sotto le coperte e il gioco è fatto!
I cantucci si conservano per 8/10 giorni in una scatola di latta.
3 comments
Variante da provare quanto prima!
Bella questa variante con i pistacchi, devo provarla, anche se al momento mi manca il vin santo… 🙂
Vabbè come consigli tu posso ripiegare su un buon tè!
ciao
cucinalà
Confermo,un buon tè da comunque grande soddisfazione e scalda comunque l’anima 🙂