On air:” Postcard from Italy-Beirut”
Rimane la sensazione di avere l’anima intrappolata in una di quelle cartoline, quelle nostalgiche cornici di cartoncino colorato, scelte con cura, ruotando piano gli espositori color ruggine.
Ci potevi costruire un mondo dentro quelle poche parole e come sempre, anche in questo caso, tornava il gusto dell’attesa, la corsa alla cassetta delle lettere a pescare con forza dentro l’imboccatura.
Poi ritorni e la frenesia che credi abbandonata ti coglie senza chiedere permesso al tuo rientro.
Avevo portato con me il pensiero di questa ricetta, perchè bisognerebbe sempre trovare il tempo per parlare delle Langhe e della sua gente.
Per me si tratta di luoghi visitati spesso: dentro le pagine di un libro, la mano stretta a Cesare o a Beppe a parlar di Resistenza e dei colori delle sue colline, o con qualche amico alla ricerca di una buona cantina dove trovare il vino giusto, da portare a casa per scaldare via l’inverno.
Ma giorni precedenti la partenza sono stati troppo densi, mancavano lo spazio e la dimensione per calarsi dento le sue colline, così ho semplicemente atteso, come l’arrivo di una bella cartolina.
- Per la bavarese al moscato:
- 125 g tuorli d'uovo
- 75 g zucchero semolato
- 125 ml Moscato d'Asti
- 20 g gelatina
- 500 g panna fresca
- Per i sablé alle nocciole:
- 200 g farina tipo 00
- 30 g farina di nocciole
- 75g zucchero a velo
- 1 uovo
- 125 g burro morbido
- 1 cucchiaio di cacao amaro
- 1 pizzico di fleur de sel
- Per la coulis di ribes:
- ribes q.b.
- zucchero a velo q.b.
- succo di limone q.b.
- Il giorno precedente preparate la bavarese.
- Montate con le fruste, i tuorli e lo zucchero, finchè il composto non sarà chiaro e spumoso.
- Semimontate la panna e tenete in fresco.
- Mettete bagno la gelatina in acqua tiepida e lasciate ammorbidire.
- Scaldate il Moscato e prima che raggiunga il bollore ritirate dal fuco, fate intiepidire e aggiungetelo al composto di zucchero e uova.
- Aggiungete la gelatina strizzata, poi in tre volte la panna, facendo attenzione a non smontarla.
- Mettete negli stampi e lasciate in frigorifero tutta la notte.
- Nella planetaria mescolate il burro morbido con lo zucchero, il sale, l’uovo.
- Aggiungete la farina di nocciole, poi la farina setacciata insieme al cacao, e lavorate fino a ottenere un composto omogeneo (rimane molto morbido). Avvolgete con della pelicola formando una palla e tenete in frigorifero per qualche ora.
- Riprendete l’impasto e stendetelo su della carta da forno leggermente infarinata a 2-3mm di spessore e ricavatene dei biscotti.
- Cuocete a 180° per una decina di minuti.
- Frullate i ribes con qualche cucchiaio di zucchero a velo e il succo di limone, poi passate al setaccio.
- Assemblate il dolce disponendo la bavarese sulla base sablè e guarnendo con la salsa di ribes.
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13 comments
Leggo con la musica di Beirut in sottofondo…è perfetta sulle tue parole.
Bentornata 🙂
Proprio così!Questa canzone sembra fatta apposta 🙂
Grazie cara,sono felice di ritrovarti qui!
Che buona…bella a vedersi…figuriamoci poi gustarla!!!!
Grazie!
Come stai?!
Un abbraccio
Beh, come non apprezzare questa cartolina dal mio Piemonte?
Una bavarese che racchiude alcuni dei sapori caratteristici di quelle Langhe meravigliose ed evocative?
Da salvare e riproporre. Deliziosa.
Se il complimento arriva da una piemontese doc come te non posso che esserne felice,
un abbraccio!
Che meraviglia!! Mai stata nelle Langhe ma mi è sembrato di sentirne il profumo…
Grazie Chiara!
Cara Melina, che dirti, la mia piemontesitudine ha avuto un sussulto di emozione dinnanzi a cotanta suggestione.
Mia nonna era monferrina da parte di mamma, trascorse laggiù l’infanzia prima di spostarsi tra le risaie del Vercellese. E anche se sono in cresciuto in un altro Piemonte, quello delle vecchi lanifici e delle montagne contro il cielo, il respiro di quelle colline dolci e profumate lo conosco molto bene.
E la tua bavarese è sabauda e delicata, come quei luoghi.
A presto,
F.
Le tue parole mi commuovono.
Non tanto per i complimenti,ma per quello che credo fermamente sia il significato del cibo.
Il ricordo e la sua capacità terapeutica, la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni…e poi tutte queste belle parole dette da un piemontese doc,mi fanno proprio felice 🙂
Spero ci si riveda presto!
Che abbinamento delizioso! Anche io ho fatto un dolcetto strutturalmente identico poco tempo fa: il biscotto sablé alla base di preparazioni fresche e cremose è una vera goduria. Ripeto una seconda volta quanto trovi questo abbinamento sofisticato: la proverò di sicuro (e pensa che le nocciole perlopiù le evito)!
Davvero golosa anche la tua versione!
E anche il tuo blog,che bello scoprirti 🙂
Grazie, mi rende davvero felice. :3