On air: “I want the world to stop-Belle and Sebastian”
“Quando restiamo a casa?” figlio n. 2 continua a ripetermelo in questi giorni, facendo l’eco a figlio n.1. Li guardo e vedo la stanchezza di un anno passato di corsa, tra le sveglie dell’ultimo minuto e i biscotti divorati di corsa durante il tragitto mattutino.
Figlio n. 3 dal canto suo mugugna solo un “Non voglio”, si aggrappa alle gambe.
Il caldo non aiuta, ma è una buona scusa per inventarsi un po’ di riposo una volta rientrati da scuola e lavoro.
Questa settimana è scivolata via senza che me ne accorgessi, il più dei pranzi si sono tramutati in aria fritta, troppi arretrati, troppe cose in sospeso.
Oggi rientrando ho pensato all’ennesimo pomeriggio trascinato senza calorie in corpo e mi sono detta no.
Quindici minuti, il tempo di preparazione di questo piatto.
Un piatto estivo, fresco e saporito, povero, ma prezioso, che mi ricorda certe sere di luglio passate in riva al lago e i bagni notturni, in quell’acqua densa e cupa.
I Misoltini o agoni, sono pesci di lago, tipici del ramo di Como, fanno parte dei Presidi Slow Food, si pescano nelle acque più a Nord, più profonde e fresche, calando reti volanti lunghe anche duecento metri che si estendono a decine di metri di profondità e in cui si impigliano gli agoni di passaggio. Una volta squamati ed eviscerati i pesci vengono posti sotto sale per due-tre giorni, poi lavati accuratamente e appesi ad asciugare al sole per una decina di giorni. Si procede adagiando gli agoni in appositi contenitori metallici, tolle, e ponendoli a strati alterni intervallati con foglie di alloro. Una volta le tolle metalliche erano barili in legno chiamati missolte, da qui il nome missoltino dato all’agone conservato al suo interno.
Questa pesca, regolamentata fin dal Medioevo, era tipica del periodo di fine maggio, quando l’agone si avvicina a riva e depone le uova sui fondali sassosi.
Data la forte diminuzione del numero di specie, la pesca a riva è stata bandita ed concesso solo di pescare i pesci nelle acque più profonde.
Se siete di queste parti e non avete programmi per il week end del 13/14 luglio, vi consiglio di partecipare a Terra Madre Young, un evento creato da Slow Food Lombardia per promuovere un’agricoltura giovanile sostenibile e a km 0, per la conservazione del paesaggio agrario e per promuovere uno stile di vita lento e conviviale.
Io ci sarò!
- 2 missoltini
- 2 zucchine novelle
- 1 cipolla di Tropea
- menta fresca
- olio extravergine
- sale nero di Cipro
- aceto di mele
- Lavate le zucchine e tagliatele col pelapatate in tante striscioline.
- Tagliate la cipolla a fette.
- Scaldate una pentola antiaderente e grigliate il pesce da un lato.
- Dopo qualche minuto giratelo sull'altro lato e copritelo con la cipolla a fette.
- Coprite e lasciate cuocere qualche minuto.
- Assemblate le tagliatelle di zucchine con un copppasta, come un nido.
- Tenete da parte la cipolla, sfilettate il pesce e unitelo alle zucchine.
- Unite anche le fette di cipolla.
- Condite con un filo d'olio, sale nero, una spruzzata lievissima d'aceto e le foglie di menta.
[shopeat_button]
9 comments
Non li conoscevo. Che bella ricetta e che foto !! Le tue foto mi rapiscono ogni volta e non riesco a fare a meno di cliccare e leggere. Provo una sana invidia, fossi capace io di farne così belle…. Complimenti per tutto. Beatrice
Felice di prenderti un po’ per la gola,grazie di tutto Beatrice!
Non conoscevo questi pesci.. un post utilissimo sull’impiego di materie prime povere, ma di qualità e, come sempre, bellissime foto.
Grazie come sempre a te!
Manuela
L’unico modo per fare amicizia coi missoltini (nome troppo buffo, li voglio conoscere!), è venire direttamente a pranzo da te… 😉
Oggi mi soffermo non solo sulle foto e sul modo di aver apparecchiato (stoffe a fiori forever) ma anche sulla colonna sonora… complimenti, Belle and Sebastian qui si ascoltano spesso, ho notato che vengono cercati la mattina, per colazioni lente, oppure la sera, mentre scivolano aperitivi o zucchine da tagliare…
Belle and Sebastian rilassano molto anche i miei inizi di giornata.
Per il pranzo considerati invitata se passi da queste parti!
Un abbraccio
Ciao Manuela.. che peccato ho letto solo ora il tuo post, altrimenti ieri pomeriggio invece di passeggiare per Como, un bel giretto a Bellaggio sarebbe stato ideale! … potevamo anche incontrarci… Come ti ho già scritto nel post della tua frolla di riso venere, è meraviglioso perdersi nelle tue foto e nei tuoi racconti. monica
Davvero un peccato Monica, sia per il mercato Slow Food che per un nostro possibile incontro!
Spero ricapitino altri eventi in zona,io vi terrò aggiornati 😉
Grazie… mio marito è comasco, il suo papà di Nesso, quando ci siam sposati abbiamo adottato la “metà strada” abitiamo quindi nella provincia di Como, come dice mio marito a confine “con la bassa”..!!!… quando riusciamo, adoro visitare qualsiasi angolo del lago di Como, poi ho una guida eccezionale! Spero di non perder + le tue prossime segnalazioni! un abbraccio, monica