On air: “Sirens- Pearl Jam”Del sabato amo il ritmo frenetico, le pulizie, la testa bassa, le finestre aperte.
L’aria comincia a pungere, si stende sulla pelle come un lenzuolo che profuma di bosco. A lavoro terminato mi fermo a guardare la collina di fronte, giro lo sguardo dentro casa: tutto sembra immobile, perfettamente in ordine, un’occhiata all’orologio e richiudo tirando un sospiro di sollievo.Perchè di lì in poi ritrovo il mio ritmo, il tempo per mettere le mani dentro la farina, per le letture arretrate, per sperimentare. Il tempo per sedermi e ricominciare piano.Tutta la fretta della settimana si spegne finalmente per dare spazio a comodi silenzi e convivialità. Le lunghe discussioni cedono il passo al solo rumore dei respiri, che si sommano senza alcun imbarazzo.
Mi sono alzata così, sabato mattina, con queste note in testa e con un’immagine di questo pane impressa nella mente. La mia ballata romantica si traduce in questo pane rustico, colorato e gentile.
Pane che si fa piatto, mangiato a quattro (forse cinque) mani, strappato, un pezzo dopo l’altro alla vita. Un piatto unico, che leva il cappello alla semplicità e la fa sua.
Buona settimana a tutti!
- Per il pane alla zucca:
- 300 g farina tipo 0
- 150 g farina semintegrale tipo 2
- 150 g lievito madre liquido rinfrescato e attivo
- 250 g acqua
- 160 g purea di zucca (circa 300 g zucca pulita)
- 10 g sale
- semi di papavero
- Per la fonduta di bitto:
- 150 g bitto
- 80 ml latte
- 1 spicchio d'aglio
- 1 tuorlo
- pepe nero
- noce moscata
- Per i crostini:
- mollica di pane alla zucca
- olio extravergine
- 1 rametto di rosmarino
- Ore 11.30. Rinfrescate il lievito madre.
- Ore 16.15. In una ciotola impastate il lievito con l'acqua, la purea di zucca- ottenuta stufando la zucca con qualche cucchiaio di acqua e schiacciando la polpa col cucchiaio di legno- e le farine. Amalgamate e lasciate in autolisi per 30 minuti.
- Ore 16.45. Aggiungete il sale e impastate per una decina di minuti facendo una serie di pieghe serrate del tipo 2.
- Formate una palla e riponetela nella ciotola coperta da un canovaccio.
- Ore 17.15. Ripetete un altro giro di pieghe (sempre tipo 2) e riponete l'impasto a lievitare dentro la ciotola, sempre coperto da un canovaccio.
- Ore 21.00. Prendete l'impasto, rivoltatelo sulla spianatoia infarinata e dividetelo o in cinque piccole pagnotte oppure in due pani rotondi di dimensioni più grandi.
- Coprite con la ciotola o con una pellicola.
- Riscaldate il forno con la pietra refrattaria a 250 °C.
- Ore 21.30. Versate uno strato abbondante di semi di papavero sulla spianatoia, prendete le pagnotte e una dopo l'altra passate un lato sui semi (se la superficie dell'impasto vi sembra troppo asciutta, spennellate con un poco d'acqua prima di passarla sui semi).
- Riponete nuovamente sulla spianatoia e con una forbice praticate 8 tagli laterati e tre tagli sulla parte superiore, cercando di dare la forma di una zucca al vostro pane.
- Lasciate lievitare ancora 30 minuti, poi infornate calando la temperatura a 190°C dopo i primi dieci minuti.
- Proseguite la cottura finchè le pagnotte risulteranno ben cotte e il fondo suonerà vuoto.
- Il giorno seguente (o quando il vostro pane risulterà ormai freddo), tagliate la capocchia della pagnotta e svuotatela della mollica.
- Tagliatela a cubetti e disponetela sulla placca da forno, sopra un foglio di carta.
- Aromatizzate col rosmarino sminuzzato e un filo d'olio e passatela in forno per 15 minuti a 200 °C ( programma grill+ ventilato).
- Una volta pronti i crostini, lasciateli in caldo insieme alla pagnotta svuotata.
- Tagliate il formaggio a cubetti, passate il fondo della casseruola con lo spicchio d'aglio, versatevi il bitto e il latte e accendete a fuoco basso.
- Mescolate di tanto in tanto e spegnete quando il latte avrà raggiunto il bollore.
- Rimestate con la frusta fino a far sciogliere eventuali grumi, quindi aggiungete il tuorlo e amalgamate il tutto.
- Versate nella pagnotta, pepate, aromatizzate con la noce moscata e servite calda coi suoi crostini.
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24 comments
Già da quella foto avevo capito lo splendore di questo pane, ma ora mi è tutto più chiaro, anzi lampante!
Una meraviglia assoluta, soprattutto perché si fa pane e insieme piatto. Delizia
Mi piaceva l’idea che nel piatto non ci restasse proprio nulla…ed ecco qui!
Grazie Giulia,sei sempre un tesoro!
Che meraviglia! Io però volevo sapere del progetto che strappa i sorrisi…per ora un sorriso l’hai strappato a me 🙂
Eh lo so!Ti anticipo che sempre di cibo si tratta,ma è qualcosa di più concreto rispetto al blog,una tavola tutta gestita dalla sottoscritta…che ansia!
Sarà per questo che non l’ho ancora sbandierato ai quattro venti: voglio che sia tutto perfetto!
Un abbraccio
Wow, bello! Aspetto maggiori dettagli…coincidenza anche io proprio ieri ho ricevuto una proposta che mi ha resa molto felice. Ma anche io prima di sbandierarlo ai 4 venti ci medito moooolto su…che poi una volta che lo dici lo devi fare davvero! E ti tocca superare le ansie e le paure 🙂
mi piace ogni cosa: la ricetta, il pane, la fonduta, il tuo racconto, le tue splendide foto che come al solito lasciano senza parole perchè le parole per descriverle rimpicciolirebbero le emozioni che comunicano.
Questo we è stato un we all’ insegna della zucca anche per me, ma cose mooolto mooolto più semplici: biscotti, torte salate e una zuppa. Adesso nella mia to-do list si fa strada con prepotenza il tuo pane.
buona giornata!
Mi fai felicissima Serena!
Sapere che una persona vuole cimentarsi in una mia ricetta mi fa sempre sentire molto amata…se poi la persona in questione sei tu,sono ancor più contenta!:)
Ho intravisto la zuppa su Instagram,era a dir poco invitante!
Un abbraccio
Ciao! Ho scoperto da pocchissimo tempo questo blog, ma è meraviglioso! Poi sia qusto pane che si mangia in piatto , sia le foto delle zucche, sono bellissime!
Ciao Gelmina!Felice di averti qui!
Conosco il tuo blog, mi sento davvero onorata, anch’io adoro le tue foto!
A presto,
Manuela
meravigliosa questa ricetta! ti ho scoperta da poco, ricette da 10 e lode!
Grazie!E soprattutto benvenuta tra noi 🙂
Manuela
Mi piace il tuo autunno. Perchè accogliente. E pensante. Riflessivo. Di una persona che sa godersi il bello (e il buono) di questa stagione. Sa esaltarlo. E coccolare chi ama, intorno alla tavola. Il posto preferito dove scambiarsi calore, secondo me.
Questo piatto – intenso proprio come piatto, come contenitore della fonduta! – è speciale e fiabesco… potrebbe benissimo essere servito nella casa di uno gnomo o di una fatina…
In effetti sembra uscito da una fiaba che parla di muschi, case incantate al confine coll bosco e piccoli gnometti dispettosi…non so perchè, ma questa storia è molto più vicina alla realtà di quanto non sembri 😉
Manca solo che una delle zucche diventi carrozza e il sogno è fatto!
Cara Manuela, forse to l’ho già detto, ma io non desidero solo fare la tua conoscenza ma anche sedermi alla tua tavola: io il tuo blog non lo leggo, io lo mangio con gli occhi.
ps. ieri ho fatto il mio primo rinfresco di lievito madre chissà!:-0
Tesoro!Lo stesso vale per me, le tue ricette raccontano storie magnifiche e hanno il potere di farmi viaggiare ogni volta…cosa potrei desiderare di più??
Un abbraccio!
oh mamma che meraviglia, mi fai venire voglia di prepararla subito!!!
Fallo Maia!Vedrai che goduria!
nche senza pane alla zucca ha comunque il suo perchè 🙂
Ciao Manuela, mi è venuta la pelle d’oca a leggere questo post. Le foto, La musica, le finestre aperte e il sospiro di sollievo regalo un’immagine accogliente e rassicurante.
Non sono espertissima del lievito madre, ma questo lo voglio provare! magnifica l’idea di usarlo come piatto. Ciao A presto Cri
PS la tua ricetta delle piadine è diventato un “mai più senza” in casa mia.
Ciao Cristina!
Se ti senti più sicura potresti provarlo con del semplice lievito di birra.
In ogni caso grazie,per tutto,
un abbraccio!
Wow, dalla foto mi sembra che esca anche il profumo e l’aroma di questo piatto. Caldo, avvolgente e saporito. Uno di quei piatti da condividere rigorosamente con la famiglia, magari in una giornata di pioggia.
Sono rimasta senza parole, bellissimo!
Anna
Lasci senza parole anche me Anna,grazie per le tue belle parole 🙂
A presto!
Ciao Manuela, continuo a guardare la meraviglia che hai creato, senza parole… Un abbraccio, monica
Grazie Monica,sei sempre un tesoro!
Un abbraccio!
[…] ma … se avete voglia di sperimentare e immergervi nel color arancio vi mando anche da Manuela … che ne fa un uso quanto mai divino (ma a me proibito […]