On air: “Elephant- Damien Rice”Poteva andare meglio questa settimana, poteva, ma non l’ha fatto, qualcosa nel cielo di ieri mi diceva che non sarebbe bastato.
E il freddo è arrivato, quello duro, deciso, previsto o meno, ed ad essere meteoropatici dichiarati si fa tutto più semplice, le domande si fanno meno frequenti di fronte ad un malumore dilagante.Difficile far coincidere buone e cattive notizie nella stessa famiglia, trovare la giusta dimensione senza apparire superficiali o, peggio ancora egoisti. Immaginare il futuro senza dover ridimensionare le aspettative e non per questo sentirsi inadeguati.Sono poche le cose che riescono a calmarmi in un momento di transizione così epocale, poche cose e ancor meno persone.
Se avevamo bisogno di motivi per finire la settimana di fronte ad una zuppa calda,direi che ce la siamo meritata tutta. Così, dopo un pranzo decisamente meno light, ho scaldato l’olio e mi sono messa all’opera.
- 200 g farro decorticato
- 100 g cavolo nero
- 2 fette di speck da 5 mm
- 2 patate
- 1 scalogno o cipolla dorata piccola
- olio extravergine
- pane casereccio
- Risciacquate il farro, pulite il cavolo e tagliatelo a julienne.
- Pelate le patate e fatele a spicchi.
- Tagliate lo scalogno, fate un soffritto con l'olio e tuffatevi il farro, fate insaporire poi coprite con 1,5 l di acqua tiepida.
- Portate ad ebollizione e a metà cottura inserite il cavolo e gli spicchi di patata.
- Portate a cottura e aggiustate di sale.
- Solo alla fine unite lo speck fatto a fiammifero e un filo d'olio a crudo.
- Servite con crostoni di pane abbrustolito.
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10 comments
mi scaldi in qst giornata grigia…
Quando vuoi cara!
Non c’è nulla che rigeneri maggiormente dopo una settimana (o un periodo) controverso di emozioni e avvenimenti come una bella zuppa calda.. io ieri ti sono stata vicina: zuppa di cannellini e cavolo nero (una ribollita non ribollita).
Buon fine settimana
Ribollita…E che bontà aggiungerei!Anche il giorno stesso 🙂
Buon week end a te Giulia!
Aggrappiamoci con forza a quelle poche cose… e a quelle persone, rare, che però sono roccia, sole, luce, forza. Una zuppa non cambia la realtà nè aggiusta situazioni, ma a volte riempie (pancia e vuoti), consola e ci dà quella sensazione di abbraccio che tanto desideriamo… anche quando non lo chiediamo a gran voce, ma lo facciamo intuire da gesti e sguardi, in punta di piedi…
E le parole, beh, ci sono anche loro. Non sottovalutiamole, sono parenti del cavolo nero…
Io mi ci sono proprio tuffata dentro questa zuppa, con la convinzione che avrebbe portato del bene…Le parole e gli abbracci hanno fatto il resto.
Un abbraccio!
Adoro queste zuppe confort food!!!
Fanno sempre bene in effetti, a stomaco e cuore! 😉
Spero che questo momento di transizioni passi in fretta e che ti possa sentire positiva al più presto.
Le foto di questo post sono bellissime e la ricetta mi ispira tanto. Non credo che riesca a torvare il cavolo nero qui.. 🙁
Letizia
Grazie Letizia,
io tengo duro, a volte penso che un atteggiamento positivo sia il primo passo per far migliorare le cose…anche se non è semplice!
Spero ti capiti del cavolo nero sottomano 🙂
Grazie e a presto!