On air:” La nostra vita nuova- M. Gazzè”Ho spento tutto, o quasi. Ho lasciato entrare silenzio e luce dalla finestra, insieme a quell’aria profumata di neve.
Ci siamo dedicati a noi, senza interferenze, guidati dalla leggerezza dei fiocchi: con lei che cadeva dal cielo tutto sembrava più facile o, forse, lo era.Fare le foto , con calma, ancora comodi dentro i pigiami della notte prima, scegliendo la finestra giusta, preparare le torte e vederle sparire, una ad una, tra le mani di n. 2 e n. 3, ma con un “Posso mamma?” che non dà spazio per un no, ma che regala il tempo per una messa a fuoco e uno scatto.Ripreparare tutto nuovamente, carica di un certo orgoglio per quelle torte strappate alla loro gloria, sistemare tutto, finire la colazione insieme e scoprire che la casa è illuminata nel modo che ami.Avevo previsto questa torta per un pranzo che non c’è stato, ma le crostate sono, tra i dolci, quanto di più felice e sincero che l’uomo possa aver creato e trovare il tempo per dosare e reinventarne una nuova è tra le cose che mi diverte di più in cucina.
Il felice accostamento tra le spezie e il cioccolato, non è merito mio, ma di Maite e Marie de La Cucina di Calycanthus, e del loro splendido libro “Crostate”, che data la mia passione sfrenata per le frolle è finito velocemente tra gli scaffali della mia modesta libreria culinaria.
- 300 g farina 00
- 100 g mandorle tritate*
- 150 g burro a temperatura ambiente
- 150 g zucchero di canna
- 50 g cioccolato fondente grattugiato
- 1 tuorlo e 1 uovo intero
- noce moscata
- cannella
- pepe bianco
- 1 arancia non trattata
- 1 pizzico di sale
- 350 g confettura di lamponi
- Lavorate il burro con lo zucchero, fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo.
- Aromatizzate con la scorza di arancia, quindi unite le mandorle tritate* finemente insieme ad un cucchiaio di zucchero a velo.
- Unite anche la farina e il sale.
- Aggiungete il tuorlo e l'uovo e iniziate ad amalgamare gli ingredienti, aromatizzate con le spezie e il cioccolato, quindi fate una palla liscia e copritela con della pellicola e mettetela in frigorifero a riposare per 2 ore abbondanti.
- Riscaldate il forno a 180°C.
- Stendete la pasta a uno spessore di circa 4 mm e foderate gli stampi già imburrati e infarinati con la frolla.
- Bucherellate con una forchetta, coprite con un velo di marmellata e decorate a vostro piacere con la pasta rimasta.
- Cuocete per 45 minuti circa, sfornate e lasciate raffreddare prima di toglierle dallo stampo.
[shopeat_button]
10 comments
si sente tutta la calma e la tranquillità di una mattina in pigiama con il sole che entra nella tua meravigliosa cucina..e mi sembra quasi di sentire il sapore di quella crostata che -se anche hai preso da un libro scritto da altri- sa sicuramente di te..
A questo punto il minimo che posso fare è tenertene una fetta… 🙂
<3 ailoviu
Oh, l’hai proprio chiamata la neve! Il cielo ti ha obbedito subito, appena pubblicato il penultimo post 🙂
Bello vedere uno scorcio della tua casa, sa di calore e profuma di legna. E bella la ricetta, mi sa che finisce nel mio forno il prossimo weekend, in cui spero di non essere costretta anche io a chiamare le neve per riuscire a trovare un po’ di lentezza…
Con un marito muratore il minimo che si può fare è tenere il meteo aggiornato quotidianamente…l’ho chiamata,ma sapevo che non sarei stata tradita 😉
Ti auguro di riuscire a strappare un po’ di lentezza,per me è stato un toccasana!
Ho letto questa mattina ma non ho lasciato traccia perchè… non avevo la giusta calma e concentrazione. Quando vengo qui dobbiamo esserci solo io e te. Ma questa volta sono stata felice di trovare anche quelle deliziose manine! Quelle foto vanno stampate e magari appese proprio in cucina, per donarti un sorriso tutte le volte che ne avrai bisogno, stretta nel calore della stanza più nostra per eccellenza…
La neve una ragazza di Roma come me la sogna sempre, ogni inverno puntuale scruta il cielo e quando diventa biancastro incrocia le dita… in 35 anni ho visto solo due nevicate in città, l’ultima recente e mi è così piaciuta (disagi di mobilità a parte) che provo a fare un p.s. scritto in rosso nella letterina di Babbo Natale…
La tua casa e l’atmosfera che mi trasmetti ogni volta mi avvolge perchè lontana dalla mia, mi sembra di essere in un caldo rifugio di montagna, come quando andavo in settimana bianca da bambina… e c’era legno ovunque, mi facevano impazzire l’odore (e tutt’oggi è così) e gli scricchiolii del pavimento…
Vorrei tanto venirti a trovare, ma tanto tanto. E la frolla speziata entra subito nella lista del “farò”.
La neve mi appartiene come pochi altri elementi, il mare, questo è un altro elemento.
L’inverno più bello è stato quello dell’85: la neve mi superava in altezza e noi ci sentivamno padroni del mondo, le mani facevano malissimo quando rientravi in casa, ma non si riusciva a smettere di ridere.
La mia casa è lontana solo sulla carta, tu è come se fossi qui ogni giorno ( e prima o poi lo fari per davvero!), sullo sgabello alto in cucina, seduta al tavolo che aspetti che finisca di fotografare… 🙂
P.s. Hai fatto bene ad attendere…
ma quelle manine…su quella forlla speziata che sa di casa…di legna…di neve..di calore….me le mangerei a morsi quelle manine con i buchini…adorabili!!!
Sì!!Vero Enrica?!Quelle manine sono semplicemente irresistibili :)))