On air: ” Three Little birds (Cover)- B. Marley”N.1 ha le lacrime in tasca e la bugìa facile, ma canta di continuo e spesso, il più delle volte senza un vero motivo, ti stringe forte e sorride. Da grande vuole fare il subacqueo o lo scienziato, intanto inventa pozioni alla fine di un pranzo o trattiene il respiro sotto la doccia.
N.2 è il più difficile. Con lui non si tratta: a due anni poteva piangere per 60 minuti filati, se qualcosa non andava secondo i suoi piani, ora siamo arrivati a 15… una conquista! Ma per aiutarti si farebbe in quattro e si si lascia scappare un bacio, quell’istante è qualcosa che a parole nemmeno si può spiegare. Da grande farà il muratore “Come papà!!”.
N. 3 il più delle volte ti sta abbracciando e se non ti sta abbracciando ti sta dicendo “Mamma, tu sei bella” e in mezzo a tutto questo trova il tempo per tagliare l’erba, cucinare o per prepararti un caffè. Da grande non lo sappiamo ancora che farà, probabilmente troverà il modo per dispensare abbracci o, più semplicemente, farà il giardiniere.La merenda è sempre stata un momento di grandi riflessioni per me: non è facile assecondare i gusti di tre figli e fare sempre la cosa giusta.
E anche se la cosa giusta non sempre si fa, negli anni ho cercato di fare le scelte migliori per noi e per l’ambiente.
L’idea di fare lo yogurt naturale senza una yogurtiera, pendeva sulla mia testa come una spada già da anni: lo scorso inverno avevo provato con scarsi risultati, colpa forse della fretta o di qualche accorgimento sbagliato, ma sapevo che si trattava semplicemente di una questione in sospeso.
Tre figli, tre palati differenti: lo yogurt fatto in casa risolve in un attimo il problema degli imballaggi prodotti e ti offre un’ampia gamma di soluzioni alternative in quanto a gusti. Quindi perchè attendere ancora?
- 1 litro di latte intero vaccino (oppure di capra o di soia)
- 1 vasetto di yogurt al naturale (o acquistato o ricavato dalla precedente produzione)
- Per aromatizzare:
- miele di acacia
- frutta fresca o in polvere disidratata o secca o confettura (a seconda delle possibilità e della stagione)
- In una pentola a bordi alti, portate ad ebollizione il latte, quindi lasciate raffreddare fino a una temperatura di 38°.
- Se non possedete un termometro per alimenti, regolatevi con il dito: immergendolo, la temperatura non dovrà essere troppo calda (non dovrete scottarvi).
- Nel frattempo, scaldate il forno a 50°C e inserite una teglia di pirex bassa piena d'acqua calda.
- Spegnete e lasciate chiuso, così che si mantenga la temperatura.
- Quando il latte sarà pronto, versatevi lo yogurt e mescolate per un minuto, poi versate in 2 vasi da ½ l (oppure già nei vasetti) e metteteli nella pirofila nel forno acceso a 40°.
- Chiudete e lasciate per 2 ore circa senza mai aprire. Spegnete il forno e lasciate per altre 6 ore.
- Una volta pronto, coprite e mettete in frigorifero.
- Se volete preparare lo yogurt alla frutta o se lo volete più dolce unite solo alla fine gli aromi, mescolate, coprite e mettete in frigorifero.
- CONSERVAZIONE: una settimana in frigorifero.
24 comments
Ho sempre pensato che 3 fosse un bel numero, non solo per i figli, in generale.
1 non va bene, come si può esistere senza confronto?
2 visione troppo limitata, si rischia che uno dei due numeri prenda il sopravvento
3 ci il confronto é possibile e si spera di trovare un equilibrio, oggi a me domani a te.
Mi piace lo yogurt in questo modo, molto. Sono felice soprattutto che questa tua ricetta allontani da me il ricordo (terribile) dei fermenti che si moltiplicavano alla mia mamma di giorno in giorno… non esisteva la perfezione del numero, ma piuttosto il sovraffollamento!
Anche a me ha sempre fatto impressione l’idea di tutti questi piccoli cosi scodinzolanti che si moltiplicavano contro la mia volontà,chissà se è stato quello il motivo che mi ha frenata fino all’ultimo 😉
Io vengo da una famiglia con gli stessi numeri e credo in quello che hai detto: uno è una tristezza,nessun confronto, nessuno con cui condividere le tue scoperte.Due è un po’ come dire “Si può fare di meglio” e tre mi dà un senso di sicurezza… sarà per questo che li ho voluti fortemente con me!
Questa è la ricetta che cercavo! Stavo pensando anche io da tantissimo di preparare lo yogurt in casa, senza acquistare però la yogurtiera (anche perchè sarei costretta ad uscire di casa!). Non sai che gioia leggere le tue precise indicazioni! Proverò sicuramente e faro felice anche il piccolo di casa, che casualmente corrisponde, come caratteristiche, al tuo n°2 e probabilmente anche lui, da grande, farà il muratore come papà 😉
noi siamo solo ai “terribili” 3 anni…. ce la posso fare!!
Un abbraccio
Evviva!Che bello sapere di aver colto in pieno le tue esigenze!
Anch’io ero molto dubbiosa sulla yogurtiera,non me la sentivo di avere in casa l’ennesimo elettrodomestico,con questi piccoli accorgimenti vedrai che lo yogurt sarà a prova di bambino 😀
In bocca al lupo con il tuo n.2,sono bimbi complessi,ma hanno quel qualcosa in più,
un abbraccio!
Il mio caro nonno l’ha preparato in casa per anni, anche io lo mangiavo per merenda quando andavo a trovarlo, ed esageravo sempre con il miele o la marmellata 🙂
è un sapore che non ho più ritrovato nel tempo… Capisco bene come riesca a mettere d’accordo i gusti di tutti e tre!
I vecchi sapori hano qualcosa di magico,forse proprio perchè eran tanto veri.
Per me è stata davvero una bella soddisfazione vederli tutti e tre dire “E’ buonissimo!”…e immagino già quando arriveranno tutti i loro frutti preferiti!
Un abbraccio e a presto 😀
Sarà il fatto di non poterli mangiare a intrigarmi così tanto. Proprio in questi giorni mi gironzolava nella testa l’idea di fare un formaggio. Lo yogurt lo avevo escluso a priori, pensavo o yogurtiera o niente. Poi sei arrivata e come sempre mi hai fatto gettar via ogni indugio!
Un abbraccio … ma vedo che ne hai già tanti, e di certo con più valore 🙂
E tu non sai quanto mi faccia felice sapere di esserti di aiuto 😀
La yogurtiera è sicuramente uno strumento che facilita la realizzazione: il fatto di dover preparare forno, acqua ecc. può sembrare laborioso,ma non lo è davvero!
E il sapore è fantastico!
finalmente un’ottima ricetta senza yogurtiera 🙂
bellissimo blog,da oggi ti seguo con vero piacere 🙂
Grazie Mirtilla!
Sei la benvenuta 😀
Una madre e una figlia, mentre passeggiano al mercato approfittando di un raggio di sole apparso dopo una settimana intera di acqua, parlano di yogurt fatto in casa.
La madre: “Ti ricordi quando nella vecchia casa lo facevo coi fermenti lattici e veniva buonissimo, quasi come panna?”
La figlia: “No, non lo ricordo, ero troppo piccola. Peccato però, vorrei sapere che sapore avesse…”
La madre: “Ci proviamo a rifarlo? Ho messo la yogurtiera nel soppalco”
La figlia: “Sì, dai, ho ancora il libro sui cibi homemade che mi ha prestato Cecilia, poi leggo la ricetta”
Si salutano, ognuna torna nella sua dimora.
La figlia apre il pc, apre Facebook, vede un post di una ragazza che le sta tanto simpatica, vede la foto e…
Aggiungo altro?! 😉
Il metodo del forno, che idea! Se la yogurtiera non funzionasse più coperta da anni di polvere o se non mi venisse bene…
E in effetti reperire i fermenti è difficile, mi rincuora sapere che grazie ad un vasetto al naturale può venire questa vellutata bianca e morbida…
Sempre più streghetta, eh sì. Ma io o tu? 😀 Questa volta poi con picchi elevatissimi! Se consideri, come se non bastasse già, che ho preso i pistacchi per metterli nel polpettone… 😀
No vabbè, io chiudo baracca e burattini e non scrivo più.
Mi trovi nell’angolo buio mentre dondolo stretta alle mie gambe…………. 😀
In realtà mi sono sempre piaciute le coincidenze, soprattutto per non capitano con chiunque!
Quindi no, non aggiungere altro,noi streghette non usiamo le parole per comunicare 😉
MA i pistacchi?No, non dirmi nulla, adesso lo scopro da sola!
Promesso, non aggiungo altro che se sarei tentata, ehehe! Dico solo una cosa che mi ero dimenticata ieri, presa dall’euforia stregonesca: mi è piaciuta molto la descrizione di n. 1, 2, 3… li ho immaginati tutti, mentre arricciano il naso prima di piangere o fanno i complimenti alla mamma con dolcezza… chissà, immagino, penso… questo è tema delicato, merita discorsi occhi negli occhi… 🙂
Ah, allora, dunque i pistacchi li ho uniti ad altri ingredienti tipo uova, ricotta e… scherzo, mi fermo qui 😛
Di questo passo, il mio fine settimana lo passerò in preda ad attacchi di isterismo…in questo senso non sono mai cresciuta,non so proprio aspettare!
Capiterà di parlare delle mie pesti a quattr’occhi,inutile dire che sono parte della mia felicità 😀
Buon sabato Francy!
E’ la prima volta che commento, ma ti seguo (e ammiro) da un po’ 🙂
Io adoro lo yogurt e lo preparo da diversi anni in casa senza la yogurtiera; il mio procedimento è molto simile al tuo, tranne che nel riposo che io faccio semplicemente avvolgendo i barattoli in una coperta. Tutte le autoproduzioni mi danno una soddisfazione immensa e prima o poi vorrei cimentarmi anche nel formaggio 🙂
A presto!
V
Benvenuta Virginia!
Anche a me l’autoproduzione dà un sacco di soddisfazione e ammetto che sta diventando una specie di droga: non riesco a smettere di voler tentare ancora e ancora.
Il formaggio l’ho fatto anni fa e per qualche tempo lo preparavo durante dei laboratori che tenevo nelle scuole.
In realtà il procedimento non è affatto complesso,ma richiede molto tempo e tanta presenza in casa (o dove viene fatto), quindi ho dovuto abbandonare l’idea di farlo spesso…purtroppo la mia vita è già troppo incasinata così!
Sono felice che tu abbia deciso di commentare,
a presto!
A me la yougurtiera l’hanno regalata a natale, con un biglietto che diceva “e fatti pure questa autoproduzione!” Non l’avevo mai desiderata, e chi me l’ha regalata non sa che di latticini non ne mangio quasi mai, ma mi ha fatto venire voglia di sperimentare almeno qualche volta…magari seguirò la tua ricetta! E poi oggi il postino dovrebbe passare a casa mia con un pacchetto carico di…grani di kefir! Se vuoi quando iniziano a moltiplicarsi te ne mando un po’, ci avevi già pensato? Quel libro maledetto ti ha già messo il tarlo nella testa? A me sì, in verità ce l’ho da ancor prima 🙂
Bellissime foto! E bellissimi figli…
Io ci sto ancora pensando ai grani kefir, ma ho paura di mettere in cantiere troppe cose 🙂
Per ora credo che prodìseguirò con l’avventura dello yogurt, che mi ha davvero dato una gran soddisfazione!
Sulla yogurtiera concordo con te:è uno di quegli strumenti che può anche mancare in casa,per lo meno se la produzione di yogurt è ridotta.
Ecco,mi hai fatto tornare la voglia di kefir….non ne esco viva quest’anno!
l’ unica in famiglia che abbia mai fatto lo yogurt in casa era mio nonno. Non chiedermi perchè e per come un uomo che oggi ha superato la novantina quando io ero piccina faceva lo yogurt in casa ma tant’ è.
io del suo yogurt ricordo un sapore un po’ acidulo ma lui diceva che il vero yogurt, quello che lui da ragazzo acquistava in latteria quando lo yogurt era una novità, era esattamente così, un po’ acidulo.
Io (ignorantona) facevo sì sì con la testa e poi lo innaffiavo col miele che prendevamo dal contadino (sarà per questo cheson diventata diabetica???). Mio fratello invece ci metteva i cereali e la frutta.
Mio nonno lo mangiava così, acidulo e intriso dei ricordi di gioventù.
i tuoi tre figli, le tue tre (mila) varietà di merenda mi hanno riportata indietro di un bel po’ e mi hanno fatto sorridere.
Ora vorrei assaggiare il tuo buon yogurt…
bacio!
I nonni sono una fonte inesauribile di esperienza e di sapori.Qui il miele è uno di quegi ingredienti che non ci facciamo proprio mancare mai, soprattutto visto che lo fanno le nostre api e non abbiamo il pensiero della spesa…dici che devo centellinarlo ai miei tre bamboli?!
Qui sei sempre la benvenuta,ti tengo da parte yogurt e…faccianmo frutta fresca? 😉
Che bello il tuo post e le note sui tuoi bimbi. Il mio piccolo sembra un po’ un misto dei tre, sono un po’ anziana per donargli un po’ di compagnia, ma ci provero’ comunque. Nel frattempo grazie per il tuo bel blog e per le dritte sullo yogurt. La yogurtiera l’avevo presa un anno fa’, ma mi spaventa ed e’ rimasta giu’ in cantina tra la polvere e il babau. Ora seguiro’ la tue istruzioni per l’autoproduzione casereccia e se poi – magia! – lo yogurt vien bene, andro’ a stanare anche l’altro marchingegno.
Benvenuta Cristina!
Spero che questo post ti possa essere d’aiuto, io alla fine ho fatto un mix di nozioni prese da vari libri e ho trovato la mia versione.
Il risultato è davvero spettacolare!
Un saluto al tuo piccolo,a presto!
quando ero bambina la mia mamma faceva lo yogurt in casa senza yogurtiera, mi ricordo che lo posizionava sul tavolo vicino ad un termosifone.
non era per niente bello come il tuo, veniva fuori molto grumoso e parecchio acido. davvero non so come siamo sopravvissuti al botulino!
io ci mettevo sotto al bicchere due bei cucchiai di marmellata, in genere di fragole, e sopra lo yogurt. poi affondavo il cucchiaio fino in fondo a pescare un po’ di marmellata che smorzava l’acidità dello yogurt.
praticamente a 5 anni avevo inventato il Vitasnella!!
mai più fatto lo yogurt in casa, però a vedere il tuo…
Le nostre mamme e l’arte di arrangiarsi hanno un unico volto,il tuo racconto mi strappa un sorriso, perchè dimostra come l’inventiva superi le possibilità…noi normalmente la facciamo più semplice e corriamo nel negozio di elettrodomestici a comprare la yogurtiera 😉
Anch’io ero dubbiosa: temevo l’acidità e quei gumettiun po’ fastidiosi, invece era vellutato e con quella punta appena accenata di acido tipica di un qualsiasi yogurt…secondo me sei ancora in tempo per provare!
😀