On air:”Dream a little dream of me- Ella Fitzgerald & Louis Armstrong”Mi sentivo stranamente romantica, oggi. Colpa forse dell’influsso zuccheroso delle settimana appena passata o di un film di troppo.
O forse colpa di qualche sogno caduto male, che non si può raccontare se non alla persona giusta, certa che non solo non ti giudicherà, ma che saprà cogliere il punto della questione e cancellare l’effetto di quelle notti accavallate ai giorni, quelle in cui ci si sveglia con gli occhi stanchi, come se, invece di dormire, avessi fatto a botte col tempo.
Notti che ti fanno perdere lucidità fin da subito, perchè certi sogni sono troppo e parlano un linguaggio sincero che non puoi fingere di non sentire.
E tu vorresti soltanto che il Sig. Freud avesse il campanello accanto al tuo e che fosse lì ad attenderti ad ogni notte finita male, ma il tuo vicino non ha decisamente lo spessore di Sigmund, non in psicoanalisi per lo meno, e la stanza la domenica si riempie sempre troppo presto di gridolini e di richieste…bisognava aggiustare il tiro, dare una nuova cornice a questa giornata spennellata di grigio e pioggia e bisognava farlo in fretta.Mi rimaneva una buona dose di lievito madre rinfrescato dal laboratorio del giorno prima, lievito che non mi sentivo proprio di chiuedere dentro al frigorifero dopo il bel pomeriggio di sabato.
Avevo bisogno di una ricetta vera, di un piccolo lusso, perchè non state a farmi – vi prego- la morale sul fritto, lo so, lo so, che fa male e tutto il resto, é che a volte capita di aver bisogno di rilasciare i pugni, almeno per un po’…
- Farina grano tenero tipo 1 255 g
- Farina di grano tenero tipo 00 120 g
- Lievito madre rinfrescato ( idratato al 100%) 140 g
- Burro 50 g
- Zucchero di canna 70 g
- Acqua 50 g
- Latte tiepido 110 g
- Polpa di ½ baccello di vaniglia
- Scorza grattugiata di 1 arancia
- Sale 5 g
- olio di semi di arachide per friggere
- zucchero semolato per lo spolvero (è assolutamente vietato lo zucchero a velo!)
- crema pasticcera* o marmellata per farcire
- h. 8.30: setacciate le farine e tenete da parte. Sciogliete il lievito nell'acqua e aggiungete 100 g di farina 00.Coprite e fate riposare per 30 minuti circa, poi aggiungete la restante farina 00 e iniziate ad unire una parte di latte e lo zucchero.
- Mescolate, unite altra farina e ancora latte fino ad esaurimento dei due ingredenti.
- Quindi unite la polpa della vaniglia, il sale, la scorza d'arancia e infine il burro.
- Impastate bene sia a mano che nella planetaria: l'impasto dovrà risultare elastico e incordato.
- Dovrà tendersi come una corda ma non spezzarsi.
- Una volta liscio, riponetelo in una ciotola unta di olio di semi e coprite con un canovaccio bagnato.
- Lasciatelo in forno a lievitare fino al raddoppio.
- h.13.30: riprendete l'impasto e, dopo averlo sgonfiato leggermente.
- Sulla spianatoia leggermente infarinata spianate l'impasto col mattarello e tiratelo allo spessore di 1 cm e mezzo, poi con un coppapasta da 7 cm tagliate i dischi.
- Disponeteli su una placca coperta di carta forno e coprite con un foglio di pellicola.
- I ritagli di pasta reimpastateli, fate riposare 10 minuti e ripetete l'operazione.
- Lasciate lievitare per 1 ora e trenta circa a 23-24 gradi.
- Intanto preparate della crema pasticcera*: mettete a bollire 150 g di latte con 100 g di panna fresca insiema alla polpa di mezza bacca di vaniglia.
- In una casserruola piccola, montate 1 uovo con 60 g di zucchero di canna, aggiungete una punta di sale fino e 20 g di maizena, quindi unite il latte filtrato con un colino a maglia fine.
- Mescolate finchè la crema si addenserà, poi coprite con un velo di pellicola a contatto con la crema stessa.
- Scaldate l'olio (dev'essere abbondante), friggete i bomboloni, meglio se uno o due alla volta, immergendoli dalla parte che stava a contatto della pellicola.
- Passati i primi 20/30 secondi girate, aiutandovi con una schiumarola e continuate a rigirarli dopo lo stesso intervallo di tempo.
- Scolate bene su carta assorbente, poi passateli nello zucchero semolato e farciteli con la crema o quello che preferite, usando una tasca da pasticcere.
13 comments
il fritto farà pure male e tutto il resto ma se il risultato è questo per una volta si può fare un grande strappo alla regola.. per il resto un abbraccio grande cosi per accorciare le già corti distanze, anche la domenica mattina..tu lo sai!
Tu te ne meriteresti un carrettino pieno, visto la pazienza di certe mattine 🙂
Rimedieremo in qualche modo!
Per il resto sai che non potrei fare a meno di te!
Un abbraccio Minu!
Guarda io la morale sul fritto non la faccio proprio, ogni tanto ci vuole, basta usare l’olio giusto, o il burro buono. Questi bomboloni sono uno spettacolo!
Fiuuu!Per fortuna!
Io tendo a farlo davvero rarissimamente, alle colpe morali si aggiunge la poca voglia di avere la casa che puzza di olio fritto, ma la soddisfazione di questi bomboloni è impagabile!
Un abbraccio!
Ora che ho due lieviti da gestire, questa ricetta non può certo passare inosservata, soprattutto per Carnevale!
Silvia bentornata!Vedrai che successone farai, qui hanno fatto faville 😀
La morale sul fritto? Ma quando mai, io sono giorni che penso a bomboloni, castagnole e ciambelle e ho già appuntato varie ricette (senza lievito madre, se no sai che TI avrei scelta) perchè mi è esplosa la voglia… piuttosto, sarei molto volentieri la tua vicina di casa, così busso ancora coi capelli dritti e mi allunghi subito uno di questi grandi pois… e non sono Freud, proprio no, neanche ci somiglio, ma potremmo anche parlare a lungo dei sogni, sapessi il mio rapporto di amore-odio con tutte le immagini che la notte produce e sfuggono al mio controllo… il bello (o il brutto?) è che mi ricordo sempre i sogni, sono chiari nella mente, soprattutto al risveglio, le sensazioni si attaccano addosso come lo zucchero ai tuoi fritti e non è sempre piacevole, diciamo così… smaltirli, come i bomboloni, è difficile… e vai che abbiamo trovato similitudini tra questa ricetta e l’attività onirica! 😉
“Accadeva di rado, ma in questo caso nonno Ampelio aveva perfettamente ragione. Nonna Tilde aveva sempre cucinato in base ad un solo, implacabile parametro: non è ancora abbastanza fritto” questo scrive Marco Malvaldi, quando ho letto la tua ricetta, é la prima cosa che mi é venuta in mente.
I tuoi bomboloni sono bellissimi, vale la pena farlo questo strappo alla regola fosse solo per la sensazione dello zucchero che ti si appiccica ovunque.
Bellissima quest’immagine, non conosco il libro,ma credo che mi prenderebbe subito.
Lo zucchero lo sto trovando un po’ ovunque anche a distanza di due giorni,ma ne è valsa davvero la pena!
Da quando ho visto i tuoi bomboloni bramo cibo fritto e confortante, di pasta lievita buttata nell’olio e poi rotolata nello zucchero. E dire che anche io ho fritto, domenica (friggo dolci solo una volta l’anno, si può dire): frittelle di mele, castagnole, cannoli, ma non sono la stessa cosa, no no.
Direi niente male anche il tuo bottino!
Io è da una vita che non friggo come dio comanda, quest’anno sarà forse la seconda volta e ammetto che questi bomboloni sono stati una soddisfazione estrema…ci sarebbe da fare uno scambio equo però, che facciamo replichiamo entrambe e ci mandiamo una bel vassoio tramite posta prioritaria? 😉
Ciao e “very compliments” per la ricetta dei bomboloni. Ti volevo chiedere: ma se al posto del lievito madre fresco volessi utilizzare quello essiccato quanto ne devo mettere?
Grazie e ancora complimenti!
Ciao Paolo!
Prima di tutto “very grazie” 😉
Poi venendo alla ricetta: il lievito secco dovrebbe essere circa 4 g (Io ho fatto un calcolo su 10 g di ldb convertiti poi in secco.Se ti ricapita dividi il peso di ldb per 3,29 e ottieni il risultato del tuo lievito secco 🙂 )
Però ricordati di ritarare i liquidi: in questo caso aggiungi 50 ml di acqua in più e 20 g di latte (totale 70 ml di liquidi presenti nel lievito madre) e aggiungi anche 70 g di farina in più.
Spero di essere stata chiara,se no richiedi pure,non mi offendo 🙂