On air: “Will you still love me tomorrow- N. Jones”Ho un paio di ceste di cose buone da mettere da parte, ceste intrecciate a mano, con pazienza e sbadigli, nel silenzio delle sere, quando il resto della casa è sotto le coperte a immaginare macchine volanti e castelli da espugnare.Oggetti ce ne sono pochi: ho qualche paesaggio, molte fotografie, canzoni cantate a squarciagola in compagnia dei miei tre ometti, in macchina, col volume che fa vibrare i vetri, chili di farina sparsi sul pavimento e lo scricchiolìo della crosta del pane una volta fuori dal forno. Ho anche una bella cesta di cose non buone, di domeniche sera col nodo in gola per il giorno dopo e di silenzi forzati, di orizzonti appannati e previsioni sbagliate.
Ma mai come in quest’anno mi sono accorta che nella vita hai due possibilità: o immobilizzarti con la lente d’ingrandimento sulla tua tristezza oppure spostare lo sguardo più in là, focalizzando punti luce differenti e comunque possibili. Non spetta a me dispensare consigli su come affrontare il nuovo anno, ma per quanto difficile, non dimenticatevi di alzare lo sguardo anche nei momenti più duri…il rischio potrebbe essere quello di perdervi dei pezzi di vita che hanno quasi dell’incredibile.L’ultima ricetta di questo 2014 non poteva che essere un lievitato– la panacea di tutti i miei mali- in versione finger food per i vostri buffet di fine anno.
La ricetta è quella di Paoletta, riadattata alla volontà della mia dispensa e del mio frigorifero, visto che ero a corto di ingredienti e di uscire di casa non ne volevo sentir parlare.
Io ho scelto di diminuire anche la dose di lievito di birra e allungare i tempi di lievitazione, ma se preferite stringere un pochino le tempistiche, potete seguire la ricetta di Paoletta alla lettera e non vi troverete comunque pentiti.
Sono rimasta una mezz’ora buona a guardare estasiata questi croissant, ma che sono una persona strana, questo ormai credo che vi sia piuttosto chiaro…o no!?
Vi auguro di trovare un milione di piccole cose da guardare nello stesso modo, con lo sguardo un po’ ebete e una strana leggerezza nell’anima…Buon anno!
- manitoba 190 g
- farina macinata a pietra tipo "1" 165 g
- farina 00 Panettone Molino Quaglia 165 g
- sale 10 g
- zucchero di canna 10 g
- lievito di birra fresco 10 g
- burro 25 g Ricetta originale 28 g)
- uovo 1
- acqua 230 ml
- altri ingredienti:
- burro per sfogliare 150 g (ricetta originale 175 g)
- 1 uovo per spennellare
- semi vari
- Nella planetaria con il gancio K impastate acqua, lievito, le farine e l'uovo.
- Una volta assorbito unite lo zucchero e infine, non appena l'impasto è amalgamato, il sale.
- Lavorate l'impasto qualche minuto poi aggiungete il burro.
- Col gancio continuate ad impastare fino ad ottenere una pasta di media consistenza, ci vorranno circa 10 minuti.
- Mettete in un recipiente pulito, coprite con della pellicola e riponete in frigo per 1 ora e 30 minuti a una temperatura di 6°/7° C.
- Mezz'ora prima di riprendere l'impasto prendete il burro e per capire se il burro è pronto per essere lavorato, affondate il dito nel panetto. Se questo lascia il segno, allora il burro è pronto per essere spianato, altrimenti attendere che abbia la giusta consistenza.
- Prendete l'impasto dal frigo e, infarinando leggermente il piano, stendetelo cercando di ottenere un rettangolo largo circa 38x22 cm. L'importante è che abbia uno spessore di 7 o 8 mm.
- Ponete il burro tra due fogli di carta forno e battetelo col mattarello fino ad ottenere un rettangolo di misura pari ai ⅔ dell'impasto.
- A questo punto ponete il burro per sfogliare sui ⅔ del rettangolo poi formate il pacchetto piegando il lato corto più in alto verso di voi e poi sopra quello più vicino (nella foto di Paoletta è ben spiegato).
- Sigillate i bordi e girate il pacchetto di 90° con il lato "aperto" verso destra.
- Fate un secondo giro appiattendo col mattarello e poi facendo una piega a 4: immaginate di dividere la sfoglia in 4 parti uguali. Piegate la parte superiore fino a metà del rettangolo, poi piegate la metà inferiore, sempre verso la metà del rettangolo, ma senza coprire l’altra metà.
- Piegate poi a metà, coprite e riponete nella parte bassa del frigorifero per 40 minuti.
- Riprendete l'impasto e ripetete le stesse operazioni per altre due volte, partendo sempre con il lato "aperto" sulla destra.
- Riprendete ancora la sfoglia e sul piano stendetela fino a uno spessore di 4 mm. Ritagliate dei triangoli isosceli di 4 cm di base e lato 7.
- Incidete il centro della base e arrotolate la pasta premendo leggermente verso l'interno: dovrestre ottenere 7 scalini a croissant ultimato.
- Riponete sulle teglie coperte di carta forno e lasciate lievitare fino al raddoppio (per me circa 2 ore e 30 minuti).
- Spennellate con l'uovo sbattuto e guarnite coi semi oppure lasciate così.
- Infornate a 200°C in forno caldo (programma statico) e cuocete 15 minuti, fino ad avere un bel colore dorato.
13 comments
Ciao Manuela!!
Io sono Cecilia e…
I love your blog!!
I am so sorry because I wanted to leave a comment in italian but I don’t remember the Italian classes I took. I understand it but I can’t speak it
I just wanted to tell you I love what you do and I sincerely admire you and your blog (and of course I am gonna try these croissants!)
Kisses from Spain
Buon anno!!
Hola Cecilia!
Ententaré de responder en español,espero tu me puedes entender 🙂
Muchas gracias para tus palabras, no importa el idioma!
Esta receta es maravillosa tienes que probarla!
Hasta pronto 😀
Y buen 2015!
Manuela
Mi vergogno un po’ a venire qui dopo qualche post, ma questa vacanza in Italia mi ha concesso meno tempo del solito. Ma ci riesco la mattina del primo giorno dell’anno, mica male vero? Non sono in vena di bilanci, ma piuttosto di buoni propositi, tra i quali diventare “brava” come te (chiamiamola utopia, suona più concreto). Queste “brioschine” sono talmente carine che mi verrebbe voglia di mettermi ad impastare… ma credo che mia madre potrebbe buttarmi fuori di casa all’istante. Buon anno cara Manuela, a presto!
E’ un bellissimo modo di tornare, quello di arrivare nella pace del primo giorno dell’anno.
Sai che sei sempre la benvenuta, pure io ho abbastanza arretrati in quanto a post da leggere, ma ci vuole calma e durante le feste, questa è una delle parole bandite dalla nostra casa 😉
Spero che tua madre faccia uno strappo alla regola e ti lasci mettere a soqquadro la cucina, secondo me non se ne pentirebbe poi tanta 🙂
Ti auguro uno splendido 2015!
Un abbraccio
Folgorato dalle immagini e dalle parole, un pò per sfida un pò per gioco, ho preso farine e burro e ho cominciato a impastare e a far pieghe … e alla fine dal magico mondo dei lieviti sono arrivate le emozioni che tutti voi ben conoscete.
Non so se vi fosse modo migliore per aprire il nuovo anno in cui vorrei che alcune cose cambiassero e altri punti fermi restassero dove sono.
E questa sera a far compagnia a quella sfoglia che scrocchia dei profumatissimi mini pan brioches …
Un augurio a tutti per un pò di serenità.
Camillo
Ci sono cose che voglioo fortemente che restino ferme lì dove sono, altre vorrei che svanissero senza lasciare traccia.
L’unica cosa che è davvero in nostro potere è il tentare, metterci impegno, provare.
Non sempre le cose andranno come vogliamo, ma altre volte ci stupiremo di quanto facile è realizzare quello che vogliamo.
Ti auguro tutta la serenità di cui hai bisogno,
a presto!
Ho messo la stellina. Per la ricetta, per le foto, per le parole. Per l’augurio. Per tutto. Per tutto quello che vedo-leggo-assorbo e per quello che c’è oltre-dietro-davanti. Come è successo altre volte, dici cosemie. Nel senso che potreiaverlescritteio. Ed è bello, non è semplice condivisione. Credo sia qualcosa in più che nel nuovo anno continuerà a farci compagnia.
No, non voglio perdere nessun pezzo di vita. Immagino ogni pezzo come un croissant, sarebbe un peccato lasciarne per strada… quei pezzi/croissant vanno addentati, gustati, presi. A pancia piena. A cuore pieno. Di cosa si scoprirà…
Lo scopriremo.
Buon anno, amica!
Sarebbe una perdita ancor più grande se dovessimo accorgerci di aver lasciato sfuggire attimi di pace, di gioia, solo per restare concentrate
su ciò che apparentemente ci addolora.
A volte invece ci addoloreremo per davvero,ma queste malinconie daranno un’espressione nuova al nostro sorriso.
Sono certa che avremo ancora tante parole da condividere in questo nuovo anno, desideri appesi in fila come stelle pronte a cadere e musica.
Non è quasi cominciato,ma già mi piace questo 2015 😀
Buon anno anche a te cara!!
E alla fine ci si trova attorno a dei piccoli croissant per parlare della vita … e stranamente parole e pensieri passano da una mano all’altra, da una frase all’altra come se fossero parte di un unico racconto che prende vita in anime diverse che parlano un linguaggio comune.
Coincidenze?
Grazie per i vostri pensieri …
Camillo
Lo credo da sempre Camillo: il cibo non può essere semplice nutrimento per il corpo. E’ memoria, emozione, vita vissuta… se taglio il coriandolo fresco sono in Messico, l’odore di uovo nella pasta fresca mi riporta a quando avevo sei anni…è il suo bello. Ci tiene vivi, nel senso più pieno del termine. Sono felice che tu sia passato di qui 😀
Grazie per queste emozioni … perché le parole non raccontano ma evocano mondi che vivono già dentro di noi. E che il cibo sia nutrimento per l’anima tanto quanto per il corpo, se non per certi versi anche di più, è mia convinzione profonda dopo aver toccato con mano cosa succede nel momento in cui viene negata la gioiosa ritualità che portano con sé colori, profumi e atmosfere legati al cibo e alla sua preparazione.
È la poesia che trasmetti col tuo narrare ciò che rende davvero speciale anche un piccolo croissant o una semplice fetta di pane … che poi tanto semplice non è …
Sono io ad esser felice di esser passato di qui … 🙂
Camillo
A volte trovare la leggerezza in mezzo a cieli cupi è difficile, ma solo alzare la testa e lo sguardo permette di accorgersi che le nuvole si sono diradate e i raggi del sole illuminano le nostre vite. Ti auguro il meglio!
Ce lo dobbiamo ripetere fino alla nausea, così da godere dei momenti buoni con una leggerezza più viva.
Buon anno anche a te!