On air:”Love is all-The Tallest Man On Earth”
“La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete, come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte.”
La montagna è sempre stata un pretesto per mettere alla prova la mia capacità di crescita.
I silenzi, le vette da raggiungere, il bianco immacolato, i cambi repentini di temperatura e quell’aria libera, ghiacciata, sulle guance scarlatte.
Camminare e avere la consapevolezza della forza nelle proprie gambe, percepire l’intensità dei respiri farsi diversa ad ogni passo e avere la sensazione che, ogni centimetro di terra o di neve calpestata, ti sia entrato dentro come un vestito nuovo per l’anima.
Abbiamo trascorso così il nostro inizio del nuovo anno: silenziosamente affascinati da un paesaggio che aveva molto da raccontare nei suoi squarci d’azzurro.
La Valpelline, a pochi chilometri da Aosta, è una valle selvaggia, aspra e solitaria: la montagna com’era una volta, senza impianti di risalita, senza compromessi.
Tristezza a parte per la pochissima neve, abbiamo saputo come scaldare i giorni.
Le passeggiate, le visite all’ Az. Agr. Leo Betemps, i pomeriggi trascorsi tra una partita a dama e una lettura all’ostello La Batise.
Di ritorno a casa ti accorgi che i ricordi focalizzano tutti lì, nella quiete della valle, nella fatica che appesantisce le gambe e incredibilmente libera la mente. Che non hai bisogno di grandi numeri per sentirti più vicino al cielo, se non quelli che hai già ben stretti dentro le scarpe.La ricetta della seupa è una ricetta tradizionale, che trova più varianti che vita.
Una delle poche certezze è la fontina Valdostana e l’utilizzo del pane raffermo. Alcune di queste ricette prevedono l’uso della cannella, altre del cavolo verza, altre il semplice abbinamento di pane e formaggio, il tutto bagnato da dell’ottimo brodo di carne.
Volendo rendere la ricetta vegetariana, sarà sufficiente sostituire il brodo di carne previsto con un buon brodo vegetale, aromatizzato magari con qualche foglia di alloro.
Buon inizio settimana e…bon appétit!
- brodo di manzo 0,5 l
- Carota, cipolla e sedano per fare il soffritto
- Un filo d'olio extravergine
- cavolo verza 1
- Pane integrale o di segale raffermo
- fontina valdostana originale 400 g
- Parmigiano q.b.
- burro a piacere
- Sale
- Pepe
- brodo di manzo 0,5 l
- cavolo verza bianco 1
- Pane integrale o di segale raffermo
- fontina valdostana originale 400 g
- burro a piacere
- Mondate , lavate e fate stufare il cavolo verza fino a lessatura completa.
- Tritate le verdure e soffriggetele in un filo d'olio. Unite le foglie di verza, regolate di sale e tenete da parte.
- Cospargete di burro una teglia da forno, meglio se di terracotta o smaltata.
- Alternate uno strato di cavolo, uno di fette di pane e uno di fontina tagliata a fettine sottili.
- Bagnate tutta la zuppa ottenuta con il brodo, cospargete di parmigiano grattugiato e qualche fiocco di burro e mettete la preparazione nel forno ben caldo.
- Lasciatela scaldare per 25/30 minuti a 200°C (abbassate se vi sembra che la zuppa si stia dorando troppo rapidamente).
- Gli utimi 5 minuti passate al grill.
- Quando la zuppa imbiondisce e inizia a formare una crosticina dorata sfornate.
- Servite ben calda, in piatti riscaldati.
- Fate bollire il cavolo verza fino a lessatura completa.
- Cospargete di burro una teglia da forno, meglio se di terracotta o smaltata.
- Alternate uno strato di cavolo, uno di fette di pane e uno di fontina tagliata a fettine sottili.
- Bagnate tutta la zuppa ottenuta con il brodo e mettete la preparazione nel forno ben caldo.
- Lasciatela scaldare per 20 minuti a 200°C (abbassate se vi sembra che la zuppa si stia dorando troppo rapidamente).
- Gli utimi 5 minuti passate al grill.
- Quando la zuppa imbiondisce e inizia a formare una crosticina dorata sfornate ed aggiungete una noce di burro fuso.
- Servite ben calda, in piatti riscaldati.
18 comments
questa scalda il cuore, riempie l’animo e ti da pure il sorriso.. avvolgente, saporita.. in montagna, collina o pianura, io mi lascerei tentare subito da questa meraviglia! foto stupende
Come ti do ragione Luisa!
Sarà che sono una patita delle zuppe e dei formaggi,ma questa veramente mi ha conquistata.
Oltretutto è faciliccima da preparare, non si può chiedere di meglio 😉
L’ennesimo nostro incrocio di questi anni, solo sfiorandoci.. persino in Val d’Aosta.
Buonissima questa zuppa, calda e confortante, e bellissima la Valpelline, in cui magari andrò la prossima volta. Intanto mi segno l’ostello, che non si sa mai..
Ci siamo andate vicinissime anche questa volta, chissà che quest’anno non sia dalla nostra parte 🙂
Questa valle mi ha già convinta a ritornare, in primavera o in estate, ci sono molti sentieri interessanti.
…magari potremmo trovarci proprio lì 😉
Grazie per avermi ricordato di quanto in fondo io ami la neve, anche se nella mia anima scorrono le onde del mare… le tue foto mi hanno riportato a vacanze lontane fatte di passeggiate, Moon Boot in cui camminavo un po’ goffa, naso rosso, guanti imbottiti, calze colorate di lana, fascia per le orecchie, canederli, krafen, fonduta e quella famosa zuppa della vedova di cui ti parlavo… 🙂
Sento sempre l’odore di Casa, qui, che sia la tua abituale, o quella che prendi in prestito altrove…
(quando ho letto delle scarpe mi è stato impossibile non pensare alla scena dei tuoi bimbi sul divano che con Michele guardano l’ipad in cerca di quelle giuste da comprare, mentre tre fanciulle sorseggiano un tè e giocano con i timbri)
Ero certa che tu fossi un’amante della neve, non poteva essere altrimenti! Questi posti ti piacerebbero: poco affollati, che lasciano il giusto spazio per fare lunghi pensieri… E io che avevo quasi rimosso questo ricordo!Adesso se penso a quella scena rido, ma in quel momento ero quasi allibita 🙂 (non per noi ovviamente 😉 )
Queste zuppe di montagna corroboranti sono una gioia per il palato e riscaldano proprio per bene. A me piacciono anche i classici minestroni, magari arricchiti con rosso d’uovo, la salute va meglio, spero solo di non avere l’ennesimo tracollo, mi prendo queste botte sempre slatentizzate dallo stress, lavorativo e non, nel 2012, per esempio, abbiamo dovuto rifare per cause di forza maggiore l’unico bagno della casa e io, per gradire, mi sono beccata la mononucleosi nel pieno dei lavori, con tutta la casa da tenere pulita e me la sono fatta dai miei perchè dormivamo da loro, non potendo usare il bagno. Per fortuna ho una signora che mi aiuta, ma lei poverina è rimasta sola a dover gestire il tutto
Anch’io amo anche le minestre, esattamente l’opposto di quanto facevo anni fa. Tieni duro Paola, spero davvero che un po’ di fortuna giri nel posto giusto! Per ora in bocca al lupo per tutto!
Anch’io da piccola non le amavo, le minestre e anche mia figlia non fa eccezione, però fortunatamente mangia molto volentieri le vellutate di verdura, quindi le faccio spesso. Che la fortuna sia con noi!
Mi piace tanto questa ricetta di montagna! Semplice e sostanziosa…e di riciclo, come piace a me!!
Questa me la segno! ☺
Manu cara, ma lo sai che io non so che significa respirare aria di montagna?e soprattutto penso che sia meraviglioso in un paesaggio del genere che imporpora la guance, sedersi a mangiare una zuppa del genere!per me l’accordo degli ingredienti è un’assoluta novità il cavolo verza con il brodo di pollo e il pane e la fontina!che bontà!e ti dico che oltre a piacermi molto l’idea di mangiarla, mi piacerebbe la preparassi tu per me 🙂 perché così potrei essere sicura che il suo sapore è quello giusto, quello che deve avere 🙂 mi lascio coccolare da questa idea mentre sono a lavoro tra voti e scartoffie e ti penso con un sorrisone!un bacio!
Ops volevo dire brodo di manzo 😉
A volte avvicinarci al cielo ci rende più vicini che mai alla terra, alle radici, alle cose semplici e al loro valore immenso.
La montagna mi fa più o meno lo stesso effetto, anche se per me è senza neve, è la montagna in primavera, con l’aria ancora fredda e corroborante, o quella estiva, con le fioriture degli altopiani, le vacche al pascolo, le sorgenti d’acqua fresca, lo svacco dopo la salita con vecchi teli di lana e boccia di vino rosso. Quella sensazione di gambe stanche e mente libera è meravigliosa, come anche la sensazione che dà la conquista della vetta. Troppo tempo è passato dall’ultima volta, grazie per avermi fatto rivivere un po’ di quelle sensazioni…e ovviamente anche di questa meravigliosa zuppa calda!
Non ho mai scalato le vette della Val d’Aosta, ma ho preparato per caso questa zuppa a novembre un paio di volte. Buonissima! Mi rammarico solo di non aver avuto un pane speciale come il tuo…
Io adoro la montagna sarà perchè per 20 anni è stato l’unico luogo delle mie vacanze, sarà perchè il mio papà mi ha insegnato ad arrampicare, sarà per il paesaggio e i fiori ma li mi ci trovo bene, che meraviglia le tue foto e che bella neve. Una zuppa così dopo aver camminato al freddo ti ritempra cuore e anima, un abbraccio!
Da informatico vi dico che il sito è davvero bello con grafica da artista di livello. Foto spettacolari, scelta dei colori e dei font decisamente azzeccata, pulizia e leggibiità notevoli che mettono in grande risalto i contenuti. Bravissimi.
Da valdostano vi devo però tirare le orecchie per la ricettta zuppa di valpelline. sarà anche vero che esitono varianti e che i ristoranti ormai non seguono più la ricetta originale ma il cavolo … non centra un cavolo ! Si usa ESCLUSIVAMENTE per la preparazione del brodo con carote e altri ortaggi ma non fa parte degli strati nel piatto. Inoltre anche l’indicazione del pane è errata, si usa esclusivamente pane bianco raffermo, sicuramente non pane integrale o di segale
http://www.comune.valpelline.ao.it/PiattiTipici/tabid/340/Default.aspx
Poi ognuno in cucina modifica le ricette come meglio crede, ma i piatti dela tradizione secondo me vanno fatti come la tradizione prevede.
Buona montagna a tutti
Ciao Diego,
intanto grazie per essere passato.Poi grazie anche per i consigli, a suo tempo avevo cercato un po’ sui libri e su alcuni siti, ma evidentemente devo aver trovato fonti sbagliate. Concordo con te, le ricette della tradizione devono restare tali, sicuramente quando la rifarò seguirò le tue indicazioni!
Buona giornata
Manuela