On air:”Colour me in- D. Rice”Ci sono libri che mi appartengono almeno quanto le prime rughe che ho sul lato sinistro della bocca.
Riordinarli significa rileggermi, sfogliarli equivale a spogliarmi l’anima, ripulirla dal presente per dare spazio a quella parte di me che risulta apparentemente archiviata.
Ad ognuno di loro assegno un tempo, breve o infinito, una data, che non sempre coincide con il periodo della sua lettura, e una persona.
Riaprire un libro significa ripercorrere profumi, periodi, emozioni.
Come certe ricette tornano nella nostra vita più spesso di altre, lo stesso avviene coi libri: una parte di noi resta incollata a quelle pagine come un fiore lasciato tra le righe, complice dell’odore d’inchiostro e della carta ingiallita. Alcune storie ci finiscono davanti ai piedi come sassi: calciarli significa spingere lo sguardo altrove, ostinatamente prima, naturalmente poi, trovando il giusto ritmo tra una pausa e l’altra.La storia di questi biscotti è solo uno dei tanti tesori che potreste scovare tra le pagine de “I biscotti di Baudelaire” di Alice Toklas.
Una raccolta di ricette e di aneddoti, un omaggio alla cucina francese, ma anche a quell’America fascinosa e un po’ bohémien dei primi del Novecento. Una guida ai gusti e alle usanze a tavola nel periodo compreso tra le due grandi guerre, un intreccio di storie in cui i protagonisti si alternano alle portate che imbandivano la tavola di Alice Toklas e Gertrude Stein.Incerta com’ero sulla scelta, viste le infinite possibilità di questo libro, mi sono lasciata guidare dalla semplicità sia del nome che degli ingredienti.
Per quanto chiamarli biscotti di pasta frolla risulterebbe riduttivo, visto il potere evocativo che questi dolcetti hanno fin dal primo morso, la ricetta richiama proprio la più classica delle basi di pasticceria.
Un risultato felice su tutti i fronti: una ricetta veloce, ma di sicuro effetto sui più piccoli, da conservare (se ne siete capaci), fino a due settimane in una scatola di latta.
Giovedì di questa settimana potrete trovare “I biscotti di Baudelare” in edicola insieme al Corriere della Sera per la raccolta Storie di Cucina, non fatevelo scappare!
- Ricetta originale
- 2 tazze di farina
- 2 tazze e mezzo di burro non salato
- 6 tuorli d'uovo
- 1 tazza di zucchero a velo pestato con un baccello di vaniglia e passato al setaccio
- La mia versione:
- farina 280 g + altra per la spianatoia
- burro 230 g
- tuorli 4
- zucchero a velo 120 g
- baccello di vaniglia
- Setacciate la farina sulla spianatoia, fate una fontana e nel mezzo disponete il burro a tocchetti e lo zucchero. Iniziate a lavorare partendo dal centro e unite i tuorli uno alla volta, amalgamando lentamente.
- Se occorre unite altra farina, lavorate fino a ottenere un composto compatto e liscio.
- Stendete la frolla col mattarello fino a uno spessore di 1 cm, formate dei dischi non più grandi di 5 cm e infornate in forno già caldo a 150°C per 15-20 minuti circa.
- I biscotti non devono dorare troppo.
- Sfornate, fate raffreddare, quindi guarnie con dello zucchero a velo e servite.
12 comments
Manu caspita che consistenza!Mi sono accorta sin dalla prima foto che l’impasto non è quello di una normale frolla… immagino il sapore!!!E poi c’è il libro che mi è già capitato tra le mani e che per colpa del poco tempo a disposizione è stato ricollocato sullo scaffale, capirai adesso che curiosità mi fai venire!:-D
Proprio così Laura, sono molto più friabili e non so perchè mi riordano certi biscotti di pasticceria di quand’ero piccola, sarà suggestione!
In ogni caso se hai già questo libro devi assolutamente trovare il tempo per leggerlo, è una miniera 🙂
Quando ho visto la foto in anteprima su FB, stavo per lasciarti un commento chiedendoti se fossero biscotti, gnocchi alla romana o dischetti di polenta… ma poi la mano si è fermata, ho preferito aspettare, scegliendo l’effetto sorpresa… e oggi svelato il mistero: scopro che sono sì biscotti ma così simili agli gnocchi di semolino che mi piace credere ci sia un collegamento – l’ennesimo – tra te e me, tra la tua zona e la mia!
Ci sono giorni in cui riprendo in mano vecchi romanzi e rileggo le frasi sottolineate, scorrendo le pagine a ventaglio… e mi sembra di fermare il tempo oppure mi rendo conto di quante cose siano cambiate…
Adesso mi capita di farlo anche coi libri di cucina, un piacere nuovo ogni volta, c’è sempre qualcosa che sfugge e merita un passaggio approfondito, un ritorno…
Ti sorrido e ammiro le foto che sono essenza di Manuela al 100%… e soffio sullo zucchero a velo, perchè amo disegnare nuvole leggere appena si può! 🙂
Faccio lo stesso anch’io, mi piace rileggere quelle parti di me sottolineate, a volte evidenziate con tutto il colore possibile. Qualcosa è diverso, qualcosa è assolutamente uguale ad allora, sarà per questo che amo così tanto i libri: certi incisi rimangono una parte di noi invariata come le parole scritte a inchiostro su carta.
Ora che capisco il significato di quel 100 % sorrido insieme a te…e penso che il collegamento sta lì, negli gnocchi che in realtà sono biscotti, nelle nuvole leggere o nelle pagine a ventaglio 🙂
Sono cresciuta in una casa in cui i libri sono sacri, piccoli portali per mondi diversi dal nostro. Ne abbiamo veramente tanti e ne ho letto solo una piccolissima parte, ma mi piacerebbe avere più tempo per loro. Mi piace però andare a rivedere quelli che ho già letto e ripercorrere le frasi che mi hanno fatto emozionare…
Quel libro ce l’ho e aspetta solo di essere letto e cucinato 🙂 I tuoi biscotti hanno un aspetto davvero invitante e si vede già dalle foto che la consistenza è diversa dalla frolla normale.
Buona giornata e un abbraccio 🙂
A casa nostra i libri non sono mai stati molti, così ho tenuto da parte tutta la mia raccolta per farne una libreria bella piena non appena cambiata casa.
Come te amo ritornare tra le pagine lette, trovare i miei scarabocchi, i pensieri che inevitabilmente lasciavo anche lì, ritrovarmi.
Questo libro è davvero una grande ispirazione, se ce l’hai ti consiglio davvero di inizare a dedicargli tempo, vedrai che poi sentirai solo l’imbarazzo della scelta quando dovrai decidere cosa cucinare! 🙂
Un abbraccio a te!
Sembrano i biscotti delle fate: leggeri, dolci, impalpabili come la magia.
Le fate sanno come godere della bellezza delle cose più semplici 🙂
Buona settimana Lucia!
Con i libri ho strane e vecchie abitudini. I romanzi, non appena finiti, vengono immediatamente messi sullo scaffale della libreria ad anche a notte fonda viene scelto il romanzo successivo. Con i libri di ricette le cose sono diverse. Vengono ripresi in mano più e più volte anche a distanza di anni e come per magia si notavo cose che magari non si erano mai notate, anche dopo molti anni. Arriva forse per ogni cosa, il momento di essere notata. Relativamente a questi biscotti devo dire che queste foto così “pacate” e quei biscotti “profumati” si lasciano guardare dal primo istante. Sarà forse merito anche di quella bellissima bilancia???
Lo credo anch’io, che ci sia un momento per ogni cosa, che certe bellezze vengano lassciate inspiegabilmente in un angolo per poi sbocciare tutto a un tratto…Come delle epifanie!
La bilancia ha un gran merito in tutto questo parlar di bellezza 🙂 E’ che dopo tutti questi mesi a farla mia con gli occhi non ho più potuto aspettare per farla mia!
Anch’io ho lo stesso tuo rapporto con alcuni libri, meno con le ricette, ma sicuramente la torta di mele evoca tanti ricordi, così come i risotti. Bellissimi questi biscottini
Sì ci sono ricette che hanno un potere più forte, differente per ognuno di noi.
I risotti mi affascinano da sempre, soprattutto quando sono impeccabili…sarà per questo che li fotografo di rado, perchè per certe cose bisogna godere del momento 😉