On air:”Depreston- Coutney Barnett”Copenhagen con me aveva già vinto la scommessa ancor prima di partire. Facile, forse, per una che al posto degli occhi si ritrova con due serbatoi da riempire d’aria e di paesaggi, ma non così scontato come si possa credere, perchè immaginare un viaggio e sognarlo a lungo può creare aspettative troppo alte.
Copenhagen in tre parole la definirei luminosa, dinamica e conviviale. E’ una bellissima ragazza allegra e spiritosa, che della sua bellezza sa perfettamente che fare.
In tre giorni ho macinato chilometri, mi sono dissetata con i suoi azzurri tersi quanto un’acquamarina, avvolta in quell’aria leggermente affumicata che si prende il cielo fin di primo mattino. Neppure il più scontato e conosciuto Nyhavn ti lascia insoddisfatto, lo si percepisce dalla vitalità delle strade, dai turisti avvolti nelle copertine di pile, che cercano la luce piena e piacevolmente densa che batte sulle facciate delle case.A Copenhagen un caffè è sempre una buona idea.
Rallentate e sedetevi a un tavolino, fosse anche solo per un espresso (che io ho trovato davvero dignitoso), godetevi l’armonia dei passanti, affacciati a una delle vetrate del Mormors, o del Granola Cafè. Camminate accanto agli aironi nel Frederiksberg Garden o attraverso i viali di uno dei tanti parchi della città, sicuramente non vi sentirete mai soli!I danesi amano i parchi della loro città almeno quanto la loro casa, troverete sempre compagnia 🙂
A Copenhagen potreste imbattervi in persone che fanno colazione subito accanto a qualcuno che sta facendo un aperitivo e nulla di tutto questo vi sembrerà strano.
Per citare qualche indirizzo da non perdere: il Copenhagen Street Food Market, un enorme mercato coperto dove vi sarà possibile trovare cibo di qualità al giusto prezzo. “Genuino, onesto ed estetico”, questo il motto, lo Street Food Market, ideato dal ristoratore Jesper Møller che guida il ristorante del National Museum of Denmark e Toldboden, è stato inaugurato nella primavera 2014 nell’area di Papirøen, un complesso industriale dedicato in passato allo stoccaggio della carta. Se passate dalle parti della famosa Sirenetta ( e so che lo farete), segnatevi in agenda il Toldboden, rinomato per i suoi brunch e il suo vicino mercato coperto dove potrete acquistare moltissime specialità, oppure pedalate fino al quartiere del Nørrebro per visistare il Torvehallerne.
Godetevi gli sguardi gentili dei danesi, se potete chiacchierate con loro, mangiate smørrebrød e bevetevi una birra in lattina sul ciglio del canale.Potrei continuare all’infinito, ma dopo tutto questo gran parlare di cibo non posso che lasciarvi con una ricetta, veloce e versalite, come solo gli smørrebrød possono essere.
Si tratta di una fetta di pane, di segale o bianco, a seconda del gusto e degli abbinamenti scelti, accompagnata con carne, pesce o uova e una cascata di erba cipollina e aneto.
La mia versione, a dir poco semplicissima, prevede trota affumicata, crème fraîche e del pane al farro e semi di lino.Vi basterà scaldare leggermente la fetta di pane, aromatizzare la crème fraîche con un trito di erba cipollina e aneto e spalmarla sul pane, quindi guarnire con le fette di pesce e decorare con insalatina e ravanelli.
Alcuni indirizzi utili:
- VisitCopenhagen;
- VisitDenmark;
11 comments
Oh Minu!ogni foto è un’emozione! attendo con ansia il racconto dal vivo tra un cicchetto e l’altro 🙂
Grazie Manu!!!E’ stato quasi doloroso doer ridurre le foto in questo post,ma la serata diapositive aspetta solo te 😀 😀
P.s.Ho una collezione di scatti su un airone tenerissimo che si scuoteva il piumaggio…so che apprezzerai 😉
Questa volta non lascio passare neanche un minuto, commento a caldo! Anche se so che tornerò qui ancora e ancora, a riempirmi gli occhi della tua Copenaghen che però è anche un po’ mia, anzi, un po’ nostra, delle Manu&Fra che camminano negli stessi posti e scommetti che faranno anche le stesse foto? 😀 Mi colpiscono tante cose… la luce del sole che esalta i colori dei palazzi, alcuni angoli silenziosi, senza gente, in netto contrasto con le (tante) persone che prendono aria sui canali come fosse estate… e poi i locali, alcuni pensavo fossero più “moderni”, invece ADORO le pieghe vintage che hai colto, quei barattoli di latta arruginiti che tante storie racchiudono o quella scritta del liquore che osserva tutto dall’alto…
Sorrido vedendoti – sì, ti vedo proprio – girare con l’obiettivo nuovo, un terzo occhio amico che mette a fuoco tutto e ti dà soddisfazione… non potevi inaugurarlo meglio! E poi c’è tanto altro che scoprirò presto, avendo te come guida speciale, la più speciale che possa desiderare! 🙂 Curiosa di cercare finestre, ombre sul muro, pezzi di vita e di pane e una primavera che spero mi regali il cielo che vedo… che voglio definire promettente. Ecco.
E io aspettavo te, a caldo! Questa città è una calamita per gli occhi, spoprattutto per chi ama rubare dettagli da riportare a casa.
Ci sono molte cose che ho dovuto omettere perchè altrimenti mi sarei giocata tutta la mia credibilità come blogger,ma per le altre 150 foto c’è sempre weTransfer no?! 😉
L’obiettivo nuovo ha fatto davvero da terzo occhio, non riuscivo a staccarmi da lui e ti devo ringraziare perchè è anche grazie a tuoi consigli se ho fatto la scelta giusta.
A breve prenderò un po’ di tempo per noi, per annotare tutto e passarvi il testimone (vie da evitare comprese!!).
Quindi aspetterò, per rivedere i “miei” posti con i tuoi occhi e sicuramente scoprire anch’io qualcosa di nuovo :*
La mia posta attende e freme… amo l’idea di avere una seconda puntata only for me! 😀
(mi devo esercitare con l’inglese, ahaha)
Hai un’ottima compagna di viaggio, ve la caverete 😀
Confesso di averti seguita in silenzio da lontano fin dalla partenza, neanche augurandoti buon viaggio, pensa un po’ te… me ne scuso!! Ti ho pensata però aspettando un instante fotografico, uno scorcio visto con i tuoi occhi e il tuo racconto che mi sto leggendo in assoluta pace e tranquillità, mi sembra di sentire quel sassofono suonare, la gente, il tintinnio delle tazze e dei bicchieri in quel locale vintage che tanto mi piace! (..intanto aspettando che il Tuo pan brioche esca dal forno, ne sento già il profumo…).
Rimango incantata dai colori così “vivi” della città, e li ritrovo nel piatto che hai preparo!! Ben tornata Manu!! 🙂
Daniela non devi scusarti, anzi!
Sono felice diaverti trasmesso almenoun po’ di quello che ho visto…in relatà ci sarebbero molte altre cose da dire,ma ci vorrebbe un tavolo, due sedie e magari una fetta del “tuo” pan brioche 😉
Anch’io ti sto seguendo silenziosamente, prima o poi voglio farmi raccontare un po’ di più di tutti questi bellissimi pani che stai facendo negli ultimi tempi!
Bellissimo il tuo resoconto di viaggio, così come le foto, davvero splendide!! Mi hai fatto venir voglia di partire subito! 🙂
Buona serata,
Alice
Grazie Alice!
Se potessi riprenderei un biglietto al volo anch’io…vengo con te! 🙂
Con Copenhagen ho un debito di vita: nacqui nove mesi dopo un viaggio lassù… Prima o poi, tornerò alle origini con un volo verso Nord.