On air:”Coniugati passeggiare- Dente”I colori delle nostre domeniche fuori porta erano il verde e il bianco, gli stessi degli scacchi sulla coperta che usavamo per coprirci o per sdraiarci, quando l’erba era ancora umida, erano l’arancio del thermos a cui correvamo con la gola che bruciava, dopo un liberatorio “per tutti!”, o il rosa delle mie gambe scoperte da poco, ancora immacolate dalle scivolate sui sassi.
Non ricordo mia madre mentre preparava le borse e le stoviglie, ma so perfettamente qual era l’odore dei sedili ancora freschi, quando partivamo la mattina presto. Ricordo il mio dito in cerca di canzoni da cantare con lo sguardo rivolto verso le fronde degli alberi o la stanchezza che si prendeva gioco dei miei occhi sulla strada verso casa.
I nostri pic-nic, adesso, sono più delle semplici fughe dalle mura di casa: abitando in campagna, difficilmente troviamo l’occasione buona per pianificare delle vere e proprie gite fuori porta, per noi è sicuramente più consueto imbandire la tavola in giardino e goderci il nostro spazio verde, soli o con gli amici.
Quello che non manca è la fantasia nella scelta degli ingredienti: se a volte abbiamo bisogno di gusti forse un po’ scontati, altre sentiamo l’esigenza di immaginare il nostro non luogo e farlo finire in tavola.Il mio non luogo ha i riflessi dei raggi sui frutti maturi, il gusto deciso di un formaggio stagionato, mangiato a morsi, avidamente, poco prima di mezzogiorno, e la leggerezza di fogli, quasi trasparenti, ammucchiati uno sull’altro, come fazzoletti appena ripiegati, dopo un pomeriggio passato distesa al sole.I frutti che ho scelto sono le mele Pink Lady®, le stesse che ho avuto modo di raccontarvi in occasione del mio viaggio a Verona, che per freschezza e croccantezza rimangono in assoluto le mele che preferisco per questo tipo di preparazioni.
Il formaggio è un camembert, perchè se devo scegliere un non luogo, voglio che somigli il più possibile alle strade di Francia che ho cantato fino allo sfinimento, ma se non riuscite a trovarlo potete comunque sostituirlo con una robiola di Roccaverano.
La leggerezza è data dalla finta pasta sfoglia: rapida e fragrante, al primo morso potreste davvero credere di addentare una sfoglia preparata con tutti i crismi, le pieghe e i tempi di riposo necessari.
La ricetta base è quella del blog Il crudo e il cotto, di Raffaele Pignataro, quindi per tutti i dettagli e gli usi vi rimando al suo post, che è molto più esauriente del mio.
Se volete preparare questi stuzzichini in maniera più semplice, potete realizzare dei bicchierini nello stampo per muffin e riempirli con gli stessi ingredienti, oppure stendere la sfoglia e ricavare dei dischi da farcire e piegare a modi panzerotto.Per dare un tocco più rustico alla tavola, serviteli utilizzando i pirottini per i muffin o la confezione stessa del vostro formaggio. Cucchiai e forhette di legno, ritagli di stoffa fiorita come sottopiatto, oppure semplici sacchetti di carta color havana richiusi con washi tape in tinta per trasportare gli stuzzichini.
Buona settimana e buon…Pink-nic a tutti 😉
- Per la finta sfoglia salata:
- farina 0 250 g
- ricotta 250 g
- burro morbido 200 g
- sale un pizzico abbondante
- Per guarnire:
- camembert 200 g
- mele Pink Lady 2
- timo
- miele di acacia un cucchiaio
- burro 20 g
- Setacciate la farina con il sale, unite la ricotta sgocciolata e il burro a pezzetti e amalgamate fino ad ottenere un briciolame irregolare.
- Avvolgete la pasta nella pellicola, schiacciate fino ad avere un rettangolo di 2 cm di spessore, quindi riponete in frigorifero per un'ora a riposare.
- Riprendete l’impasto e disponetelo sulla spianatoia leggermente infarinata, date un giro semplice di pieghe come per la comune pasta sfoglia, quindi stendete ancora.
- Se non ci sono più pezzi di burro troppo grossi è pronta per essere stesa e usata, altrimenti fate un altro giro di pieghe e stendete nuovamente.
- Quando è omogenea, stendete fino ad avere uno spessore di 5 mm, ricavate delle strisce di 15 cm come nell'immagine, guarnite con le mele, tagliate a fette sottilie ripassate in padella con una noce di burro, il timo e il miele (5'), e con il formaggio.
- Arrotolate stringendo bene la chiusura e riponete nello stampo per muffin coperto da carta forno.
- Cuocete a 200°C per 20 minuti, fino a quando le roselline risulteranno ben dorate. Se durante la cottura dovessero colorire troppo abbassate leggermente la temperatura (180°C).
- Sfornate e fate intiepidire prima di servire.
15 comments
Adoro.
L’atmosfera che crei ogni volta, le tue ricette, le foto, i colori dei tuoi post ed i profumi che riesco a sentire ogni volta che leggo un tuo racconto!
Grazie Nicol, sei sempre un tesoro!
Oggi ti vedo romantica e un po’ sognante… e mi piaci moltissimo. E’ come se mi vedessi… e non devo dirti neanche come-dove-perchè. Mi sembra di essere davvero ovunque, lì… nei pirottini bellissimi (sapevi che li avrei notati con occhi a cuore, sì che lo sapevi!), nel loro colore, nella stoffa, della luce soffusa, nelle mele (!), nella scelta del Camembert e… nella rosa, ancora chiusa ma pronta a ri-sbocciare. Vedo come è pronta, quasi una bocca che dà un bacio…
Un pic nic in giardino dovremo farlo, prima o poi. La strada di casa sento di saperla. La “mia” campagna nasce di riflesso alla tua… ma sai anche questo.
🙂
Sono ancora più romantica, stasera, scatto foto a raffica alle lucciole dietro casa e ascolto vecchie canzoni…
Ci ispiriamo a vicenda, ci diamo luce a vicenda e questo mi piace e forse mmi rende sognante, là dove un anno fa avrei riempito il set di assi scuri anche in primavera 😉
Al pic nic dobbiam proprio pensarci, ognuna di noi porterebbe il suo mdo di vivere la campagna…sarebbe una tavola bellissima!
Che buone queste roselline! Graziose per quanto sono golose, mi andrebbe proprio di assaggiarle, anche adesso 😉
Che bello deve essere stare in campagna e poter mangiare in giardino ogni volta che si vuole…io non ho nemmeno un balconcino e un po’ ne soffro. Ma sogno a vedere le tue foto 🙂
Buonanotte,
Alice
Per noi è davvero una fortuna, la campagna fa parte delle nostre giornate almeno quanto l’alba e il tramonto.
Puoi sempre passare di qui se vuoi Alice, sei la benvenuta 😀
Notte a te!
É quasi un peccato utilizzare la parola “finta” per questa ricetta… l’aspetto é talmente invitante che queste “rose” sembrano davvero appena uscite da un roseto profumato….
E’ che ci sono cose che vanno chiamate col loro nome, anche se si rischia di perdere la poesia 🙂
Però poi possiamo fingere e immaginare tutto quello che ci pare, roseti, prati all’inglese, regine di cuori… 😉
Mi piace sempre perdermi nelle tue parole, amo i tuoi racconti. Premesso ciò, mi piacciono anche le ricette, come questa. La finta sfoglia la conoscevo già, l’ho provata solo con il philadelphia però, con la ricotta la conoscevo ma non l’ho mai provata devo rimediare. Pink lady e camembert sono un fantastico abbinamento! Un abbraccio
Io ho una specie di allergia al philadelphia, cerco sempre di evitarlo come la peste, quyando ho visto che Raffaele Pignataro l’aveva sostiuito con della ricotta ho subito pensato che fosse perfetta per me, tanto più che in questo modo il gusto è molto più neutro 🙂
Spero che le proverai!
Un abbraccio
Siamo ispirate dalla primavera. E queste tue foto hanno i toni dei quali amo circondarmi in questi giorni e mi sento come fosse pomeriggio, con le serrande appena socchiuse affinché la luce non violi con troppa irruenza i sogni lievi che si fanno a pancia piena, dopo aver sbocconcellato queste meravigliose rose che sono meraviglia di sapore.
ciao, sono per caso arrivata qui da te, ho visto delle cose molto carine, passerò ancora a trovarti, se vuoi fai un giro da me.
Ciao Giovanna, benvenuta!
Grazie della visita, passerò sicuramente 🙂
Una meraviglia
Grazie Paola 🙂