“L’eccessivo valore che diamo ai minuti, la fretta, che sta alla base del nostro vivere, è senza dubbio il peggior nemico del piacere.” H. Hesse
Associo da sempre la mia idea di cibo al piacere, non il piacere fine a se stesso, ma quello fatto di istanti lunghi e leggeri, con le mani abbandonate e le maniche accartocciate sui gomiti come carta del giorno prima.
Cose di poco conto forse, ma che rimangono per me il rimedio contro la frenesia quotidiana, contro quel senso di eterno ritardo che mi porta a correre e non camminare durante quasi tutta la settimana.
Mentre nella corsa sento di perdere consistenza, la cucina rimane il mio rifugio alla fine di tutto: in quel tempo dedicato sento di ritrovare momenti preziosi, attimi che risvegliano ricordi e familiarità quasi perdute.Quindi poco importa, se la lista delle priorità non prevede una sfoglia tirata e piegata a dovere, la mia idea di felicità passa attraverso quei minuti spesi, da sola o in compagnia, dietro i fornelli, si nasconde nel profumo di burro che ti accoglie sulla soglia di casa, nello sbuffo del vapore che esce dalla casseruola quando scende il buio dietro le finestre.Il livello più alto del cibo passa dalla dedizione, dall’amore e dalla protezione che una ricetta riesce a trasmetterci e in questo sta il significato più concreto di comfort food.
Lo stesso pensiero arriva anche da Jamie Oliver, chef che amo particolarmente per la sua battaglia a favore del cibo vero, che in occasione dell’uscita italiana del suo libro Comfort Food, ci racconta la sua idea di cibo della felicità:
“E’ un concetto straordinariamente ampio, e quando viene associato al cibo si carica di un valore emotivo incredibile. L’idea di comfort food varia da persona a persona e li lega a profumi, a suoni e sapori. Si tratta di piatti perfetti per determinate occasioni, capaci di evocare sensazioni dimenticate, ricordi passati e di creare istanti memorabili da tramandare.
E’ lo stesso effetto che vi fa un lungo abbraccio affettuoso o un attacco di solletico. Questi piatti evocano le stagioni, i ricordi d’infanzia, ciò che mangiavamo a scuola, le gite con i nonni, il primo appuntamento…Mangiato in cucina per un pranzetto in famiglia o da soli accoccolati sul divano, l’importante è che sia ricco ricordi, personalità ed un pizzico di tua felicità”
Il mio cibo della felicità non ha un’unica forma, oggi si arrotola su se stesso, quasi a schernire il tempo che troppo spesso si riduce a una sfoglia sottile, domani potrebbe trasformarsi nel cucchiaio di polenta fumante lasciato da mia madre sull’asse di legno .Se come me avete una ricetta amata, vi segnalo il contest #comfortfoodITA, nato per celebrare il cibo dell’anima, i nostri piatti più cari, quelli che ancor prima di arrivare alla bocca hanno già riportato profumi e ricordi andati.
Se volete cimentarvi nell’impresa, cucinate e fotografate le vostre ricette e condividetele su Instagram con l’hashtag #comfortfoodITA entro la mezzanotte del 3 novembre 2015.
I 5 piatti più belli verranno selezionati e pubblicati su ilLibraio.it e sul numero di dicembre di Jamie Magazine Italia.La ricetta di questi croissant è quella di Giorilli con alcune modifiche apportate dalla sottoscritta.
Sarà che sono sempre stata una pessima allieva, sarà che per me la cucina è tecnica e fantasia, ma non mi è proprio riuscito di lasciare quell’avanzo di li.co.li lì dov’era e ho trasformato la lievitazione naturale prevista nella ricetta in una lievitazione mista con prefermento.
Vi consiglio di tarare al meglio i tempi di lavoro e se riuscite di preferire il metodo differito, che garantisce un risultato più alto rispetto a quello diretto.
La dose indicata è particolarmente abbondante, ma potete arrivare fino al punto 12. e surgelare la pasta in disavanzo per un’altra volta, così da non dover rifare tutto il procedimento da zero.
Non mi resta che augurarvi buona settimana! Manuela
- farina W 300 P/L 0,55 1000 g
- zucchero 120 g
- lievito di birra 25 g (ricetta originale 40 g)
- li.co.li attivo 50 g (assente nella ricetta originale)
- sale 20 g
- panna fresca 80 g (ricetta originale 100 g)
- acqua 500 g
- burro per sfogliare 600 g
- per la doratura:
- uovo 1
- latte 20 g
- sale fino un pizzico
- Tempi di lavoro: impastatrice spirale
- minuti in prima velocità - 6 minuti in seconda velocità
- Impastatrice tuffante
- minuti in prima velocità - 7 minuti in seconda velocità
- Temperatura di base: 54°C
- Con una parte di farina (150 g) e 90 g di acqua impastate un piccolo preimpasto, lasciatelo a temperatura ambiente coperto da pellicola e dopo 12 ore iniziate l'impasto vero e proprio dei croissant con la farina rimasta, l'acqua, il preimpasto, la panna e il lievito di birra.
- A metà del tempo di lavoro (indicato sopra) aggiungere il sale e infine lo zucchero.
- Metodo diretto:
- Lasciare riposare l'impasto per c.a. un'ora a 25°/26°C. stendetelo e passatelo al freddo a 5° per 60'.
- METODO DIFFERITO (io ho scelto questo metodo)
- Terminato l'impasto passatelo al freddo a 5°C per 12 ore.
- Sfogliate dando due giri semplici di pieghe a tre, poi passate a freddo a 5°C per un minimo di 30 minuti, riprendete l'impasto, date un giro di pieghe a 4 e riponete nuovamente a freddo a 5°C per circa 60 minuti.
- Stendete la pasta a 3 mm, tagliate, formate, ponete su teglie e dorate con una miscela di uovo sbattuto, latte e sale.
- Se volete procedere direttamente: date un appretto a 25° 26°per 100/ 120 minuti, dorate nuovamente e passate alla cottura a una temp. di 210° per 16-18 minuti a seconda della grandezza dei vostri croissant.
- Se invece preferite il metodo differito: mantenete a 2°C per qualche ora, quindi procedete come sopra lasciando prima lievitare per circa 2 ore e 30 minuti.
37 comments
Ciaooo:)
E’ vero, la fretta e’ il nostro nemico.
Bellissime le fotografie e i croissant anche! 🙂
Buona settimana!
Ulica 🙂
Ciao Ulica!
Lo credo da molto e (purtroppo) ne ho la conferma ogni giorno…grazie per essere passata di qui!
Buona settimana a te 🙂
dai non scherzare, quando si parla di croissant, non esiste abbondanza:D
ahahah,no infatti! Volevo solo sembrare una persona moderata 😀
..perchè non vedrei l’ora di assaggiare la perfezione! 🙂
Ovvio che la prossima infornata è anche vostra!
E poi c’è sempre l’opzione: la rifacciamo insieme 🙂
Le foto sono meravigliose, complimenti!
Io mi sto avvicinando alla cucina da poco e in vera punta di piedi, ma ritrovo nelle tue parole le stesse sensazioni che descrivi tu! Mai andare di fretta, concediamoci minuti in più per fare le cose fatte al meglio delle nostre possibilità, per concederci il lusso del tempo speso nel fare ciò che più amiamo.
Un abbraccio
LuluCuomo
Grazie Lulu!
Come dici tu, non bisognerebbe avere paura di prendersi un po’ di tempo, anche quando ci sono doveri che ci aspettano più di altri.
Ma, dopotutto, curare noi stessi è un dovere anche quello,no?! 😉
A presto
Non sono cose di poco conto, per me i risotti sono un comfort food per eccellenza, o le torte al cioccolato. Grazie per la segnalazione del contest
Adoro i risotti, proprio perchè richiedono attenzione per risultare perfetti.
Spero davvero di vedere le vostre foto, è un’iniziativa davvero carina 😀
Che spettacolo!!!!! Mi ritrovo tantissimo nelle tue parole, nel ritrovare i propri ritmi in cucina, nel profumo del burro che si diffonde e ci avvolge. Adoro!!! I croissant poi sono un’opera d’arte. Non ci sono parole! B R A V I S S I M A
Cara Barbara, se ti dico un semplice grazie può bastare?!
I ritmi a cui ci stiamo abituando sono sempre meno umani e il cibo, quasi sempre, è quello che ci rimette di più.
I croissant sono solo uno dei tanti cibi che meriterebbero di essere fatti più spesso, spero ti venga voglia di provare la ricetta
prima o poi 😀
Oltre a dirti quanto comprenda “quel senso di eterno ritardo che mi porta a correre e non camminare durante quasi tutta la settimana” (anche quando non ce n’è bisogno, aggiungo io)…sei ufficialmente la mia regina dei lievitati, sappilo!
Lo immagino sai?!E anch’io mi domando spesso come te “Perchè poi?!”
Per fortuna abbiamo ancora una dimensione interiore che ci permette di accorgerci che c’è qualcosa che non va esattamente
come dovrebbe andare 🙂
(poi dovrei dirti grazie,ma un grazie grande abbastanza e non so se detto così può bastare 🙂 )
Tu sai bene la mia “crociata” contro la fretta, il “fast food delle emozioni” e delle parole “smozzicate” sui social, contro la frenesia e il farsi travolgere dal senso (sbagliato) del tempo… tutto questo correre senza fermarsi porta all’accumulo senza godersi quasi nulla, oppure solo a morsi fugaci… mentre vuoi mettere la gioia di assaporare piano uno di questi cornetti, senza finirlo in un boccone, golosità permettendo? Non è un caso che alle cene io sia una di quelle che finisce per ultima il suo piatto, non perchè non abbia fame, ma perchè voglio proprio gustarmelo… 🙂
Dedicarsi ai lievitati, a noi stesse e allecosechecontano dovrebbe essere una regola di vita, come una specie di comandamento… meno male che io e te la pensiamo allo stesso modo e intravedo l’arzillo Giorilli sorriderti, lì nell’angolo, mentre annuisce, lui che avrà perso il conto di quante brioche ha fatto! 😀
Lo so bene e il fatto che io arrivi qui quasi una settimana dopo, insomma, non va…Di buono c’è che nel tempo reale tu ed io siamo già riuscite a confrontarci ben più di una volta e questo mi basta a capire che forse posso superare quasta corsa infinita…tanto nel tempoo che vale le persone che voglio con me ci sono già 🙂
Non dovrei, perché ormai sono diversi anni che ti seguo, ma mi impressiono. La tua bravura, il tuo essere così poco autocelebrativa e le tue magnifiche foto alla fine mi impressionano sempre, ovviamente in senso positivo! Questi croissant sono, come dire, perfetti. Le tue foto una mano sul cuore. Bravissima Manuela, io faccio il tifo per te!
Eccomi, giuro che mi lasci senza parole Marghe,non scherzo…posso mandarti un abbraccio?!
Insomma davvero…grazie!
Confort food… Per me sono le ricette che coinvolgono i sentimenti, come le lasagne sedue, come il ragù della mia mamma, come la pizza che faccio solo se siamo tutti e 5 in casa, perchè fetta dopo fetta raccoglie le confidenze della settimana, i problemi scolastici, i bei voti, un insuccesso sul lavoro o un buon lavoro fatto… Con i confort food ricordo amici purtroppo scomparsi e mentre li preparo prego per loro con l’evolversi della ricetta, confort food non è solo cucinare e condire con i sentimenti una ricetta che altrimenti non avrebbe valore…. Chissà se prima o poi riuscirò a fare la sfoglia in casa…. Come sempre le tue foto parlano, ti abbraccio…
Che bella l’immagine della pizza solo se si è tutti insieme…ma ti capisco sai?
Anch’io certe ricette le tengo solo per i momenti così, perchè se manca qualcuno di noi non è lo stesso 🙂
Secondo me ce la farai a fare la sfoglia e poi sarai così felice che la vorrai rifare!
Un abbraccio
Questi croissant sono meravigliosi, un’alveolatura che è un sogno.
Ma soprattutto è importantissimo quello che scrivi, sul tempo, sulla fretta, sul cibo che è un modo per amare ed amarsi. Sono cose che so, eppure faccio fatica ad applicarle nella vita di tutti i giorni. Ben venga che ce le ricordiamo a vicenda, ogni tanto. 🙂
Buonanotte,
Alice
Anch’io pur scrivendolo nero su bianco, faccio fatica ad essere leale con me stessa, non sempre è facile.
Siamo qui per questo,no? Per spronarci e aiutarci a vicenda 🙂
Notte a te
Cara Manu questi croissant sono stupendi, un meravgilioso comfort food! Ma quello che condivido in pieno sono le tue parole, come sempre peraltro… Io corro, corro e corro, ma quando il tempo me lo consente mi fermo, vado in cucina e attraverso le mani recupero lo spazio, recupero gli sguardi, recupero tanti momenti che il cibo sembra legare insieme e tenerli stretti anche se solo per un po’ rendendoli preziosi. un abbraccio
La cucina è il nostro spazio prezioso, da condividere con chi ci vuole bene, Simo, ed è così che mi immagino sia la tua cucina, perchè è questo che traspare da quello che fai 🙂
E sono sicura che se ne accorgono anche le persone che vivono con te!
In realtà sono già passata di qui ma di fretta per l’appunto, fretta, una parola che non mi è mai piaciuta, quando purtroppo per necessità devo fare i conti con lei so già che il risultato di quello che farò non mi piacerà, in questi giorni ho corso parecchio infatti, ma oggi finalmente ti posso dedicare il tempo che meriti. Si! dare un valore al tempo che si dedica alle cose che ci piace fare, per dargli la giusta importanza, godersi quei momenti speciali è la cosa più importante anche per me, penso che di questi attimi non riuscirei a fare più a meno. Io credo che saresti una brava allieva Manu, Giorilli sarebbe felice di vedere cosa sei riuscita a fare altro che fame apocalittica!! Sarebbe contento anche il signor Mario ne sono sicura! La settimana si è ormai conclusa per fortuna mia… 😉 ti auguro un buon fine settimana a presto. un abbraccio
Ps: Anche io faccio il tifo per te!! 🙂
Ti capisco Dani, il tempo si riempie di cose da fare ultimamente,ma ammetto con soddisfazione che molto di quello che faccio è quello che amo
e questo basta a farmi felice.
Io guardo le sbavature sulla carta forno e penso che mi sgriderebbe quasi certamente Giorilli 😉
Vedrai che cosa ci porterà la prossima settimana Dani, vedrai! 😀
Cara manuela, grazie per il li.co.li. Appena possibile lo metterò al lavoro con questi croissant davvero confortanti e di certo lo farò con le maniche accartocciate sui gomiti come carta del giorno prima . Bellissimo
Grazie a te Rosi!
Mi fa piacere sapere che è in buone mani, per qualsiasi cosa, io sono qui (o insomma proprio non qui, ma vicino ecco ;))
Ciao!
prima di tutto i complimenti! Posso chiederti una info riguardo la sfogliatura/laminazione? Hai utilizzato solamente il mattarello oppure è servita una sfogliatrice? Grazie Luigi! 🙂
Ciao Luigi!Intanto grazie e benvenuto 🙂
Io ho soltanto usato il mattarello, anche se al corso che ho seguito di Giorilli hanno usato entrambe le cose.
Vedrai che verranno un meraviglia anche così 🙂
A presto
Grazie per il benvenuto Manuela e grazie per la pronta risposta 🙂
Ti rubo altri due secondi per chiederti se nelle pieghe iniziali hai tenuto lo spessore a 8mm come solitamente raccomanda Giorilli 🙂
Sì, Luigi, l’ha caldamente raccomandato anche a noi 🙂
Perfetto! Grazie ancora per l’assistenza 🙂
Cara manuela, fatte.
Si, fatte e son venute una bellezza, croccanti fuori e morbidamente burrose dentro. Non ho usato il lievito di birra, è bastato il tuo. Grazie di cuore.
Beh sei un portento! Grazie a te Rosi, ci vediamo presto!
Io avrei una domanda tecnica se posso… quando tiro via l’impasto dal frigo dopo le prime 12 ore, per inserire in burro…devo portarlo prima a temperatura ambiente? Tra una piega a tre e l’altra ha bisogno di riposo?
Ciao Vichi,
no, non è necessario, poi iniziare subito 🙂