On air:”Yellow ledbetter- Pearl Jam”
La verità è che potrebbe essere più difficile di quello che sembra e potremmo programmare, segnare gli angoli bui della strada per evitare le buche che se ne stanno nascoste a tradimento dietro le ombre mute, o fare piccoli passi, trascinando i piedi, per cogliere quelle radici che spuntano come temutissimi ninjia dalla terra umida dopo la pioggia.
Sì, potrebbe essere più difficile e potremmo anche tentare di evitare gli sbagli per sentirci più sicuri e perfetti, oppure potremmo affidarci all’istinto e a quello che abbiamo imparato negli anni, annusare l’aria, cogliere i profumi nuovi tra le foglie, respirare a fondo e dire ad alta voce anche i pensieri che ci fanno sentire stupidi, senza il timore di ricevere alcun giudizio.
Le cose nella vita vanno più o meno così da sempre: tu programmi, anche con un certo impegno, metti in fila tutto, ingredienti, speranze, progetti e quello che nella tua testa aveva già preso forma viene rimpiazzato da qualcosa di diverso, inaspettato.
Se spesso, lo sconforto è una delle prime emozioni che mi passano davanti al naso, ci sono occasioni come questa in cui il finale è così speciale da rendere la storia ancor più bella di come l’avevi immaginata.
E se oggi si tratta di una torta, non è detto che domani la sorpresa non sia ancora più grande! 🙂
Per questa torta avevo previsto tutto, tranne la cosa più ovvia: ritrovarmi senza gli ingredienti principali per realizzarla.
Questo dolce, a prima vista, potrebbe assomigliare alla più classica torta di grano saraceno sudtirolese, e in effetti, le cose erano partite da lì e dalla voglia di un dolce da credenza da portare in tavola la mattina a colazione.
Da questa torta ho tolto il burro e l’ho sostituito con dell’olio di semi, ho diminuito lo zucchero ed eliminato il lievito: per ottenere un risultato morbido il segreto è quello di montare le uova per circa 10-15 minuti, e setacciare le farine almeno un paio di volte, così come si fa per avere un buon pan di spagna.
Una torta morbida e leggera, che si conserva a lungo – questo poi dipende da voi- e che si presta bene in ogni stagione. Una torta rustica da farcire con uno strato più che generoso della vostra marmellata preferita.
Vi auguro buona settimana, Manuela
- uova 4
- zucchero di canna fine 225 g
- farina di grano saraceno 80 g
- farina di grano tenero 0 100 g
- 30 g farina di mandorle
- latte 70 ml
- olio di semi 50 ml
- sale un pizzico
- marmellata di mirtilli o di lamponi per farcire
- zucchero a velo
- Riscaldate il forno a 170°C.
- Foderate uno stampo da 20 cm a bordo alto: ungete la teglia e copritela con della carta da forno di qualche centimetro più alta rispetto al bordo così da sostenere il dolce in cottura.
- Setacciate le farine e il sale, ripetete quest'operazione almeno un paio di volte.
- In una ciotola montate le uova con lo zucchero, lavorate a lungo, finché il composto sarà triplicato (ci vorrano circa 10-15 minuti).
- Versate l'olio a filo, lavorando delicatamente.
- Unite la miscela di farine alternandole al latte, mescolate con una spatola e accertatevi ch non ci siano grumi nel composto.
- Versate nello stampo e infornate per circa 50 minuti, prima di sfornare verificate la cottura con l'aiuto di uno stecchino.
- Sfornate, fate raffreddare, quindi tagliate in due dischi la torta e farcite con la marmellata. Assemblate e spolverate di zucchero a velo.
11 comments
Questa torta, la tua torta, cuoce adesso nel mio forno. Credo di non dover aggiungere altro : )
Decisamente no, questo basta e avanza 🙂
p.s poi fammi sapere cosa te ne pare, se ti va!
Per indole tendo a voler abbastanza controllare-sapere-organizzare. Ma poi mi ritrovo spesso e volentieri a seguire l’istinto e l’onda del momento, magari auto-smontando tutti i piani che mi ero fatta o cambiando improvvisamente strada come facessi inversione a U… quel che ho capito – e lo hai capito anche tu – è che solo una parte di vita può essere “decisa”, tutto il resto è affidato alla sorpresa e a quel caos che scombina i capelli ma porta anche polline che fa nascere nuove piantine, quindi ben venga tutto ciò che nonsisa e rende le notti un po’ insonni, tra pensieri ed euforia… e ogni riferimento non è puramente casuale! 😉
Altra scoperta: togliendo a volte si guadagna o si hanno scenari inaspettati, come la tua torta dimostra, con quella linea di sorriso di marmellata!
Il nonsisa mi ha sempre terrorizzata,non è facile per una come me scientifica fino al midollo sapere di non sapere (oggi filosofeggiamo anche un po’ )…
Ma a questo punto,che le sorprese ben vengano! Affidiamoci al nostro fiuto – e tu da gatta ne sai anche più di me- e godiamoci l’inatteso!
Più che torta al grano saraceno (pari a circa il 20% del totale) si potrebbe più propriamente chiamare torta zuccherosa…
Volendo sì,potremmo chiamarla anche zuccherosa,ma non amo i nomignoli.
Detto questo,facendo il calcolo il grano saraceno è al 38% e non al 20…ma è un dettaglio!
Ciao,
volevo provare a fare la tua torta al grano saraceno, ma ho paura che non rimanga soffice. Posso aggiungere il lievito?Quanto?
Grazie
Daniela
Ciao!
Sì, se vuoi prova pure a metterlo, anceh non so dirti come potrebbe venire (io non ho provato a farla anche col lievito). Al massimo aggiugerei un cucchiaino di lievito per dolci.
Fammi sapere se riesci a farla se ti va! 🙂
è possibile farla con la farina di riso??
Ciao Aurora, se vuoi inserirne una piccola parte credo si possa fare tranquillamente, io purtroppo però non ho modo di dirti se puoi sostituirla in toto.
Grazie per la visita 🙂