On air: “Curly locks- Sinead O’Connor”
In una casa di soli uomini, non si può certo perdersi dietro a fiori e smancerie: bisogna mantenere distanza e concretezza, dimenticarsi certe frivolezze da sabato sera con le amiche e mostrarsi sempre tutta d’un pezzo.
In una casa di soli uomini ci si dimentica spesso di infiocchettare i pacchi dei regali, i baci sono di troppo e le parole non esistono nemmeno se si tratta di una richiesta di soccorso.
Negli anni ho imparato a distinguere uomini e individui: se gli individui corrispondono perfettamente alla descrizione di cui sopra, gli uomini, quelli veri, sanno esprimere emozioni e sciogliersi in abbracci inattesi, amano il profumo di un fiore e non si vergognano ad ammetterlo.
Gli uomini, i miei uomini, la sera rileggono i pensieri di compleanno, imbarcano acqua in quegli occhi un po’ lucenti, si stringono a una coperta e rimandano in gola le bugie, solo per non ferirti.
Non so quanto ancora durerà questa magia, quando i miei uomini cominceranno a dimenticarsi com’era semplice ammettere un’emozione, cercare un sguardo o trovarsi seduti fianco a fianco e sorridere anche solo di questo…da madre, ma soprattutto da donna, spero molto tardi. Nel frattempo, raccolgo fiori e cerco di insegnare loro a godere dei dettagli.
La grandezza di queste brioche sta nel profumo: delicato mentre impastate, deciso, durante la cottura.
Dopo aver scoperto che esisteva una versione calabrese di pane al peperoncino e fiori di sambuco, non mi sono data pace finché non ho escogitato questa ricetta. Potete aumentare o diminuire la quantità dei fiori nell’impasto, a seconda della disponibilità e del gusto personale. Raccogliete i fiori al calar della sera e, se riuscite a trovarne in abbondanza, approfittatene per preparare anche uno sciroppo homemade.
Lo sciroppo di fiori di sambuco è ottimo sia nelle torte che per aromatizzare i gelati.
La brioche intrecciata risulta più difficile da spiegare che da farsi: nella foto tutorial che vedete sopra ho inserito numeri e lettere per facilitarne la realizzazione. Il trucco sta un po’ nel pensare che il cordone più a sinistra debba sempre spostarsi a destra. Se vi sembra difficile, fate una prova con delle corde colorate e vi accorgerete che non è per nulla complicato!
Buona settimana, Manuela
- farina di grano tenero tipo 0 320 g
- lievito di birra fresco 5 g
- acqua 80 g
- latte tiepido 100 ml
- zucchero di canna 40 g
- fiori di sambuco essicati 5
- un pizzico di sale
- burro morbido 30 g
- granella di zucchero
- Per spennellare
- sciroppo di sambuco q.b.facoltativo
- latte q.b.
- Sciogliete il lievito nel latte tiepido miscelato con l'acqua, unite lo zucchero, la farina, poi il sale.
- Unite il burro e impastate fino ad incordatura dell’impasto.
- Sgranate i fiori, eliminando i rametti. Uniteli all'impasto e lavorate fino ad avere una palla liscia e omogenea.
- Mettete a lievitare in una ciotola spennellata d’olio di semi fino a raddoppio (circa 2 ore).
- Rovesciate sulla spianatoia e dividete in palline di circa 60 g l’una.
- Dividete ancora in quattro parti uguali e formate dei cordoni di 15 cm di lunghezza circa. Formate come descritto nel tutorial e disponete le brioche sulla placca coperta da carta forno.
- Lasciate lievitare per circa 1 ora e 30 minuti.
- Scaldate il forno a 175°C, spennellate la superficie con lo sciroppo di sambuco o con il latte e decorate con la granella di zucchero, infornate per 20 minuti circa, abbassando lievemente la temperatura se necessario.
10 comments
Poesia pura! che meraviglia!
Grazie Juls!
Ciao! 🙂
Bellissime le tue brioche con i fiori di sambuco. Devono essere profumatissime!
Una bella settimana!
Ulica 🙂
Grazie Ulica, sono davvero profumate come sembra,
buona settimana a te!
Sono venuta qui due volte prima di lasciare un commento, oggi… la prima volta ho respirato i fiori, attratta dalla loro delicatezza, la seconda ho assorbito meglio le parole, sorridendo mentre ti immagino tra i tuoi tre “biondi” che forse la mattina del lunedì hanno la stessa tua capigliatura un po’ sottosopra! 😀 E penso anche agli sguardi tra i tuoi occhi e quelli chiari che hai accanto, quando i silenzi sostituiscono i discorsi… eh sì, la verità è che so tante cose di te e mi piace “vederti” proprio in ogni post! Mi piacerebbe farlo praticamente anche per imparare quegli intrecci, i numeri come sai mi fanno girare la testa ma se penso al gioco “unisci i puntini” forse mi viene più facile… 😛
Che adori mangiare fiori lo sai già, ma trovo tutto bellissimo, anche le foto… la strada, lo stile e la luce da seguire secondo me sono questi, esattamente questi… 😉
E’ un po’ come entrare in casa, dopo essere stati fuori per un po’:prima si respirano i profumi, poi si leggono i dettagli rimasti sospesi, alla fine si riabbracciano le persone che ci aspettano ancora lì.
Capelli a parte- con quelli ogni mattina mi faccio quattro risate per non piangere- queste brioche sembrano più complicate di quanto non siano, forse lo fanno per tenersi a distanza il superfluo, ma hanno l’anima facile, come certi sorrisi 😀
In matematica non ero un granché ma se serve posso sempre aiutarti ad unire i puntini 😉
Fino ad un paio di anni fa trovavo lo sciroppo un po’ troppo forte.
La mia dolce metà lo adora e mi ha convinto a prenderne un bicchierozzo a Copenhagen, un paio di giorni fa (nonostante i 5°), mescolato con la limonata e foglie di menta fresca.
Una bibita perfetta, golosa e delicata al tempo stesso.
Ora ho spedito lo zio nell’orto, domattina andrà a raccogliere i fiori ed io sono già pronta per preparare lo sciroppo e questi panini soffici di cui già immagino il sapore ed il profumo…
Sei sempre il top!
Anche a me all’inizio sembrava troppo intenso, col tempo mi sono accorta che era solo avvolgente 🙂
Ho visto le tue foto a Copenhagen e ti dirò che un po’ ti ho invidiata!
Faccio un applauso anticipato allo zio e a te, so già che saprai rendere onore al sambuco!
P.s. Grazie eh!Un abbraccio
Che forma meravigliosa! E che bell’impasto. Io ne ho uno che sta lievitando or ora in frigo, vediamo se riesco – almeno nella forma – a fare delle brioches belle e buone come queste
Grazie Cristina!
Secondo me ci riesci eccome, buona panificazione 😀