On air:” Bones- Michael Kiwanuka”
Gridano forte le cicale, in questo inizio di luglio i campi si mostrano nella loro chiarezza, scapigliati, con la pelle sbiancata dal sole e dagli ultimi sfalci tardivi. L’aria calda entra dalle finestre insieme all’odore grasso delle foglie, a quello del fieno seccato, portando con sé immagini vivide che evaporano sui lati.
Di ritorno da una metropoli come Chicago, mi sono lasciata riprendere dal paesaggio con lentezza, com’è giusto che sia, quando per una settimana gli occhi si sono riempiti di luci nuove, di riflessi e profumi sconosciuti.
Chicago è arte, cultura, architettura, un connubio di bellezza e ispirazione, accecante almeno quanto le luci incisive dei suoi grattacieli.
Quello che stupisce in una città con cifre da capogiro come questa è la leggerezza dell’insieme, la sua eleganza per nulla scontata. Chicago ha un profilo luminoso e gentile, pur mantenendo i grandi contrasti che dell’America abbiamo imparato ad amare.
Tornare a casa e riavvicinarsi alle colline è stato più facile di quanto credessi: avevo nuovamente bisogno di lasciar rotolare i miei occhi sui contorni morbidi dietro casa, perché i grattacieli stupiscono e ti strappano grandi “oh!” come i regali a Natale, ma il mio essere provinciale mi fa amare spudoratamente le piccole cose che rendono unico questo luogo.
I viaggi allenano la mente, servono a dare una luce nuova a quello che davamo per scontato e spesso ci aiutano a fare più chiarezza su quello che siamo o vogliamo diventare.
Per ora lascio stemperare i colori di Chicago in una fetta di torta. Certo, avrei potuto aspettare ancora un po’ prima di pubblicare questa ricetta, mantenere i ritmi e le abitudini di sempre, ma in una delle tante riflessioni fatte in questi giorni, mi sono convinta che questo spazio aveva bisogno di una boccata d’aria fresca.
Quattro anni sono molti, ci si inaridisce il cuore se la passione diventa solo lavoro, se l’ipocrisia è un punto fermo e, pur mantenendo le mie scarse certezze, di una cosa sono sicura: non voglio perdere la freschezza e il senso di realtà , non tra queste pagine.
Come sempre riparto dalla terra, da quello che l’orto mi offre e dalle ricette semplici, quelle che mi appartengono almeno quanto questo luogo, cercando di realizzare tutta questa semplicità nel migliore dei modi.
Per un po’ mi ero convinta che non avrei più scritto, in preda a deliri di stanchezza, ma ora ho deciso di continuare, ripartendo da lì, da quello che amo…spero che la cosa non vi dispiaccia!
Viste le temperature, questa cheesecake non poteva che essere senza cottura. La base è davvero semplice e la scelta di utilizzare il mascarpone anziché il formaggio spalmabile, la rende molto più delicata al palato di una classica cheesecake. Una torta senza cottura per combattere i caldi estivi: pistacchio e frutti rossi, per ripartire dalle cose semplici.
Le dosi sono per uno stampo da 22 cm, ma se volete potete preparare delle torte monoporzione, come nella foto, utilizzando dei coppapasta da 8 cm di diametro.
Bentornati a voi e bentornata anche a me!
Buona settimana, Manuela
- Per la base
- 150 g di biscotti integrali (o digestive se preferite)
- 70 g di burro morbido
- 2 cucchiai di cacao amaro
- Per la crema
- 250 g di ricotta
- 180 g di mascarpone
- 180 g di panna fresca da montare
- 20 g di zucchero a velo
- 2 cucchiai di miele di acacia
- 3 fogli di gelatina alimentare
- 120 g di crema di pistacchio
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
- Per guarnire
- 200 g di frutti rossi (mirtilli, fragoline di bosco, lamponi)
- granella di pistacchio q.b.
- Preparate la base sminuzzando i biscotti con il cacao: potete frullare tutto in un mixer oppure inserire i biscotti all'interno di un sacchetto alimentare insieme al cacao e macinarli con un mattarello o un batticarne.
- Fondete il burro dolcemente, fate intiepidire, quindi miscelatelo in una ciotola con il trito di biscotti.
- Rivestite lo stampo di carta forno, versatevi i biscotti e livellate premendo con cura con un cucchiaio.
- Riponete in frigorifero per almeno un'ora o in freezer se avete meno tempo.
- Intanto mettete la gelatina in ammollo in una ciotola con acqua tiepida. Lasciate che diventi morbida per circa 5 minuti.
- In una terrina capiente unite la ricotta, il mascarpone, il miele e l'estratto di vaniglia. Amalgamate con una frusta o un cucchiaio di legno, unite la crema di pistacchio, lavorate ancora e tenete da parte.
- Tenete da parte due cucchiai di panna e montate la restante insieme allo zucchero.
- Strizzate la gelatina e fatela fondere in un pentolino insieme ai due cucchiai di panna. Fate intiepidire, quindi unitela insieme alla panna montata alla crema di formaggio.
- Versate il composto nello stampo, livellate e riponete in frigorifero per almeno 6 ore.
- Riprendete il dolce, eliminate lo stampo, decorate con i frutti lavati e asciugati e la granella di pistacchio, quindi trasferite su un piatto da portata o su un alzatina e lasciate in frigorifero fino al momento di servire.
11 comments
Aspettavo il ritorno. Da lì a qui. Da te a noi. Se volevo vedere curiosa le foto di un posto in cui volerei subito, leggendoti mi sono accorta che quello che volevo (ri)trovare, soprattutto, erano le tue parole. Cioè come sei. Anche io in questo periodo sono preda di riflessioni simili sul blog e su direzioni che non sento mie, quando mi guardo intorno un po’ ovunque. E mi dico che l’importante è non perdere di vista noi stesse, perchè lo facciamo, come lo facciamo, in che modo lo facciamo. Che la differenza tra verità e ipocrisia, ti assicuro, si vede. Certo, chi ha occhi attenti e aperti può capire. Ma sono solo questi gli occhi che ci interessano, no? Alle smancerie, all’esaltazione e ai copioni che continuano a ripetersi – argomento che merita discorsi più approfonditi a voce! 😉 – bisogna, secondo me, rispondere così: proseguendo per la nostra strada. Anche quella un po’ in salita e coi sassi che tu in campagna conosci bene. Tra le strade americane e quelle brianzole, passando per i vicoli bolognesi e i sanpietrini di Roma, chi resta coerente e autentica può farsi domande e pensare (tanto), ma non si smarrisce… e la casa sa bene dove è… 😉
(insomma, dalla lunghezza del commento si è capito che avevo voglia di parlarti, di scriverti… anche da qui si riparte!)
Mi sembrava di sapere che ti avrei trovata qui abbastanza presto per poter dire che anche tu mi sei mancata! 😀
Come vedi le riflessioni son sempre quelle, passa il tempo, facciamo chilometri ma i pensieri non cambiano…o forse siamo proprio noi che in alcuni aspetti non ci modifichiamo (e per fortuna!Oserei dire :))
Ho avuto bisogno di più silenzio del solito, in sè questo rientro è stato il meno difficile di tutti quelli fatti in questi anni,ma la mia testolina rimane sempre quella!
E il bello, è che non ho bisogno di spiegartelo 😀
Mentre rivivo nelle tue foto e nei tuoi racconti i ricordi di un viaggio comune è doveroso mettere per iscritto la mia testimonianza sulla bontà di questa cheesecake. Mi sento fortunata a poter essere ogni tanto tra coloro che assaggiano le tue meravigliose creazioni! (..e me ne vanto pure! 😀 )
Certe coincidenze sono particolarmente gioiose, non credi? Aver camminato sulle stesse strade rende il viaggio un po’ più speciale e ammetto che molte volte in questi giorni ho immaginato le cose viste dal tuo punto di vista (a ogni ciambella mangiata per esempio! :))
Torta Manu Approved!! 😀
Bentornata, Manu! 🙂 Il tuo modo, fresco ed elegante, di guardarti attorno si riflette sempre nelle tue parole, nelle tue foto, e nelle tue ricette. Qui nella tua casa virtuale, si respira quella semplicità complessa e profonda, così irresistibile. <3
Grazie Dani, bentornata a te!
E’ stato uno stacco bello deciso,ma ritrovarvi qui mi fa pensare che ho fatto la scelta giusta nel continuare a raccontarmi.
Un abbraccio e a presto!
La prima cosa che mi ha colpita aprendo il tuo blog stamattina è quanto fossero deliziose, esteticamente, queste piccole cheesecake: una meraviglia! Con quella granella di pistacchio a mezzaluna e quei frutti di bosco lì raggruppati tutti insieme…ecco, posso giusto bearmi della delizia per gli occhi, per quella del palato sono un po’ lontana, ho un po’ d’invidia per la Manu qui sopra, ecco. E sappi che devo ancora pranzare, all’alba delle 15.
Per il resto…lo sai che sono una delle tue fan più accanite, inutile che ti ripeta quanto sia contenta che tu continui a raccontarti su queste pagine, l’ho già fatto almeno altre due volte, quando gli stessi dubbi stavano prendendo il sopravvento. Meno male che alla fine passano sempre 🙂 E meno male che ci sono, se riescono a regalare nuova freschezza pur mantenendoti così come sei.
Un abbraccio!
P.S: Ho salutato una piantina, qualche settimana fa, sul terrazzino di una conoscenza comune…che bello vederle girare! Come stanno, a proposito?
Ero molto entusiasta anche io,in effetti,è raro che mi riescano delle evoluzioni sui dolci e forse il merito va proprio a loro se mi è tornata la voglia di scrivere. Per il resto lo sai,sono una persona piena di dubbi e quindi, forse,non sarà nemmeno l’ultima volta che mi troverò con questi crucci sul continuare o meno. 🙂
Le piante stanno bene,anche se hanno rischiato l’estirpazione da parte di mio marito che era totalmente all’oscuro dei miei maghetti orticoli.
Ora una è da mia madre e una a Roma,come hai potuto vedere 🙂 spero di rifare altri semi!
Un abbraccio e sappi che se fossimo più vicine una tortina ti sarebbe spettata di diritto!
Grazie per quest’incanto di parole e foto e sapore… Mai fatta una cheesecake, sarà questa la prima per me!
Che onore Valentina!Piacere di averti qui, sei la benvenuta 🙂
Spero di ritrovarti presto!
Che bello 😉