On air:” Pale Blue Eyes- Velvet Underground”
È il tempo dei ciliegi che illuminano il cielo anche la notte, il tempo dei ronzii fitti, dei fiori colorati che spuntano dal verde dei campi. Anche senza luce il paesaggio sembra vivere di vita propria e rischiararsi nelle tinte brillanti che ci fanno da contorno.
Sono i giorni più belli del’anno, non lo dico per vanto: sono giorni delicati, fatti di una luce quasi evanescente, che si rifrange tra le fronde e raggiunge ogni singolo atomo intorno a noi. Sono i giorni dei ciliegi di Neruda, vivi, innamorati, di un placido vociare interiore, delle prime sere calde.
È un periodo ricco di emozioni nuove, non familiari, che ancora sto imparando ad assimilare e a vivere, giorni che con i loro impegni mi tengono lontana dalle abitudini quotidiane. Con l’arrivo del libro e il ciclo di presentazioni si è aperto un capitolo del tutto nuovo che avevo solo in parte immaginato: non posso dire di non essere felice, ma in questo caos emotivo sento il bisogno di ripartire da dove tutto è cominciato, tra i miei libri, tra le mura di casa, nei piccoli gesti, nelle mie mani che si muovono, nel rumore quieto della campagna del tardo pomeriggio.
Voglio ricominciare da qui, dal mio angolo felice.
Potrei fare un lungo elenco di attività apparentemente inutili che riescono a riempirmi di gioia: aprire le imposte ogni mattina e trovare il sole ad accogliermi, raccogliere fiori di campo, ogni volta diversi, come se avessi ancora sei anni; la sera, le gambe sotto la coperta, sfogliare qualche libro scovato nei mercatini, scegliere le ricette da rifare con una x, appuntare le mie modifiche a matita.
Di giorno la cucina torna a essere il mio regno, mi lascio guidare dai profumi e da quella voglia di continuità che, in certi momenti di leggera inquietudine, mi accompagna come una presenza fissa, quasi amica.
Continuità per me è anche tornare a cucinare le ricette che avevo immaginato e previsto per voi e insieme alle ricette, la felicità di potervi annunciare una nuova promozione.
Da oggi fino al 31 dicembre 2018, avrete diritto a uno sconto del 20% su tutti i prodotti all’interno della gamma dei piccoli elettrodomestici del brand KitchenAid.
Come fare per ottenerlo?
Vi basterà accedere da qui allo shop online e inserire il codice sconto KALIT18.
Ma ora la nostra ricetta: una torta al cioccolato, fondente e ricca, racchiusa in un guscio delicato e croccante.
Per la sua realizzazione mi sono lasciata ispirare dal libro di Donna Hay, “Non ho tempo per cucinare”, ma dopo una prima riproduzione (quasi) fedele, ho voluto modificarla e alleggerirla.
Non fatevi ingannare dalla consistenza interna: alla prova dello stecchino la torta potrebbe sembrare non cotta, in realtà deve risultare un cuore quasi fondente, raffreddandosi tenderà a rapprendere.
Buon fine settimana,
Manuela
- 5 uova
- 180 g di zucchero di canna
- 1 presa di sale Maldon
- 350 g di cioccolato fondente extra dark 70%
- 125 g di burro
- 120 g di farina di mandorle
- cacao amaro per decorare
- Fondete il cioccolato sminuzzato con il burro ( a bagnomaria).
- Scaldate il forno a 170°C.
- Ungete e rivestite di carta forno uno stampo a cerniera di diametro 22 cm.
- Con le fruste lavorate le uova con lo zucchero, fate raddoppiare in volume poi unite la farina di mandorle e lavorate ancora.
- Unite il cioccolato fuso, il sale e amalgamate. Coprite con un fogli di alluminio e infornate per 50 minuti.
- Eliminate l'alluminio e fate cuocere ancora per 10 minuti a 160°C. Sfornate e fate intiepidire nello stampo.
- Una volta fredda, passate per circa un'ora in frigo e poi servite.
Letture e approfondimenti
- A proposito di cioccolato, è inevitabile fare il nome dell’Antica Dolceria Bonajuto: un luogo magico, che vi consiglio di aggiungere alle vostre tappe se avete intenzione di fare un viaggio nella Sicilia sud orientale. Se invece non ci sono viaggi in programma, sul loro sito potrete ordinare tutto il cioccolato che desiderate e gustarlo comodamente seduti a casa vostra.
- Niente libri per questa settimana, ma un consiglio per i cinefili: il film è sicuramente datato, ma è uno dei grandi classici quando si parla di cioccolato. Il titolo? “Come l’acqua per il cioccolato”, per l’appunto. E se ai film continuate a preferire i libri, potete leggere il romanzo da cui il film è tratto “Dolce come il cioccolato” di Laura Esquivel.
6 comments
Forse è vero e forse me ne accorgo per la prima volta: questi sono davvero i giorni più belli dell’anno. I più promettenti. Quelli in cui si sente il fermento: della terra, della natura, del nostro “dentro”. Quelli in cui tutto sembra possibile, perchè si è seminato, perchè il clima lascia sognare, perchè spunta ovunque il verde, perchè ci siamo tolte le ombre dell’inverno. Il tuo angolo felice è la prova, con i suoi segnali concreti… tutto è in rinascita e molto è già rinato. E io non vedo l’ora di correre in quei campi, salutare il gallo che mi fa compagnia durante gli audio e toccare con mano la bellezza di certi momenti… e magari anche di certe torte, ma questa è un’altra storia! 😛
ciao! a che punto lo metti il sale? grazie, Emanuela
Ciao Emanuela, scusa il refuso, ora la ricetta è corretta. Comunque insieme al cioccolato fuso 🙂
Grazie per la segnalazione
Manuela
Grazie mille! Non vedo l’ora di provarla!!
Invece, potresti darmi le istruzioni per il licoli? ho letto troppe cose diverse 🙁
PS – Deeply in love with Montevecchia e le valli circostanti !!
Assolutamente da provare! Grazie
Grazie a te Rossella :*