Del perchè ognuno di noi cucini, me lo sto chiedendo spesso in questi giorni. Per amore, per darsi consolazione, per offrire conforto. Le risposte sarebbero infinite e, a questo proposito, mi torna alla mente un vecchio film “Come acqua per il cioccolato”.
I pochi che hanno visto la pellicola, avranno già capito cosa voglio dire: le parole se ne stanno racchiuse in ogni ingrediente che scegliamo, nella parabola che disegna il nostro braccio nel mescolarli e si svelano in maniera del tutto inattesa, raccontando quello che a voce non sappiamo spiegare.
Come per Tita (la protagonista), ci sono gocce di me dentro in ogni salsa, ogni torta, ogni piatto preparato e regalato a chiunque passi dalla mia tavola.
Mentre assaggiavamo la nostra prima marmellata di fragole, ho capito che i miei figli avevano trovato quel qualcosa in più. E non si trattava nè dello zucchero, nè del succo di limone.
LA MARMELLATA DI FRAGOLE
La ricetta è quella che ho trovato qui. Unica nota differente, la tempistica.
Come ogni cosa realizzata in cucina, l’occhio deve pesare da sè i tempi; io mi sono lasciata influenzare da quell’ora di cottura e ho osservato troppo superficialmente la mia marmellata ( forse perchè nello stesso momento avevo pentole in ogni dove), così da capire, per il rotto della cuffia, che la consistenza aveva già raggiunto il suo punto ottimale qualche minuto prima…
4 comments
..ma son sicura che è venuta ottima comunque!! come quel film son sicura di averlo visto con te…:)
Ne sono certa!L’ho propinato più o meno a tutti quelli che avevano la sventura di farsi una serata cinema con me 🙂
bellissimo quel film!!!
penso anch’io, come Manu@ che sia venuta ottima..!!!
Un’altra adepta!
Prima che finisca, mi sa che ci scappa la torta!