C’è qualcosa di amaro nel cucinare un animale che hai accudito per tanto tempo, qualcosa di insano…eppure, è quello che faccio ogni volta che prelevo uno dei nostri polli o delle nostre galline dal freezer e mi cimento nella sua preparzione.
Da anni, ormai, ho ripreso a mangiar carne.
E’ stata una scelta sofferta e combattuta, ma aver abbandonato la scelta del vegetarianesimo non significa che io non rifletta quotidianamente sul perchè farlo, sui metodi di allevamento e su quanto le nostre azioni condizionino la vita di altri esseri viventi e del pianeta stesso.
Cucinare un pollo diventa un rito.
Lo faccio lentamente, cercando di portargli cura e rispetto. Cercando di non stringere troppo lo spago o di non strapparne la carne per errore.
A qualcuno sembrerò ridicola o ipocrita- lo stesso faccio con qualsiasi animale che passa fra le mie mani-, ma questo è il modo per inneggiare al gallo, al pollo, alla gallina, giovane o vecchia che sia.
GALLO RUSPANTE (o quel che ne resta) AGLI AGRUMI
Preparazione
Spuntate al gallo la testa, le ali, le zampe, lavatelo, salatelo e mettete nel ventre di ognuno mezzo limone, un quarto di pompelmo e mezzo cipollotto. Conditelo con un cipollotto tritato, sale, pepe macinato,maggiorana, olio e il succo degli agrumi rimasti; lasciatelomarinare per 3 ore, poi sgocciolatelo (conservate la marinata che servirà per bagnarlo in cottura) e infornatelo, dopo averlo legato, a 200° per 40′. Toglietelo, fate restringere ilfondo di cottura legandolo con una noce di burro, salsate il gallo e servitelo guarnito a piacere.
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