La mia prima volta col cavolo nero, la vedo così, come una storia malinconica e silenziosa, perfettamente incastonata dentro le parole della canzone “Il ragazzo” di De Gregori, canzone che canto spesso, soprattutto dalla nascita di figlio n.2.
“Il ragazzo sale molto spesso sopra un albero.
Che fa? Sceglie un ramo
e cerca il punto esatto dove muore la città.
E’ quasi ora di cena, quando viene giù,
suo padre ormai non lo capisce più.”
Suo padre è lì ad aspettarlo quando rientra a casa.
Lui butta le scarpe di lato e i gomiti sul tavolo senza guardare troppo attorno, per evitare domande indesiderate. La zuppa è un piatto semplice, che preparava spesso sua madre, non richiede impegno e il giorno successivo la si riscaldava.
I fagioli sgranati la sera prima insieme, nel completo silenzio della stanza, aglio e alloro per insaporire e una manciata di foglie di cavolo prese dall’orto. In qualche giorno fortunato sarebbe stata perfetta con un bel pezzo di salsiccia, oggi no, oggi ci si risparmia.
Dicono che il cavolo nero sia una panacea contro la tristezza, io so solo che il colore cupo delle sue foglie, mi ha attratta e stregata, come soluzione ai miei mali è un buon inizio.
ZUPPA DI CAVOLO NERO E FAGIOLI CANNELLINI
Ingredienti (dosi per 4 persone)
300 g fagioli cannellini – 1 mazzo di cavolo nero- aglio 2 spicchi- 2 foglie di alloro- 1 costa di sedano- 1 peperoncino- brodo vegetale q.b.- sale- olio extravergine.
Preparazione
Mettete in ammollo i fagioli cannellini per circa 12 ore in acqua fredda insieme ai due spicchi d’aglio e all’alloro. Scolate i cannellini e lessateli per circa 30 minuti insieme agli odori. Pulite il cavolo nero, tagliate le foglie e unitele ai legumi, unite anche il sedano e il peperoncino e cuocete fino a quando i fagioli risulteranno morbidi, aggiungendo brodo all’occorrenza. Regolate di sale, frullate una parte dei fagioli e delle verdure e servite con un filo d’olio extravergine.
Un tocco in più:passate delle fette di pane raffermo con dell’aglio, foderate la zuppiera e versateci sopra la zuppa bollente, lasciate riposare 5 minuti e servite.
Con questo post partecipo a Contaminazioni, Food and…Musica, dei Saporidielisa.
8 comments
Il cavolo nero è una creatura magica!
Sono d’accordo con te:splendida!
Hai ragione zanzanglob!
Bella l’accoppiata zuppa con il cavolo nero e pane carasau.
In bocca al lupo per il contest!
Avevi proprio ragione sulla zuppa, davvero una gran scoperta!
Ah, dimenticavo…crepi!
Eccomi! Beh intanto grazie infinite per aver partecipato! E poi lasciami dire che l’accostamento dela cavolo nero alla bella canzone di De Gregori mi piace molto. La ricetta scalda il cuore e mi fa proprio venire voglia di provarla 🙂
Complimenti e grazie ancora ^^
Grazie a te per la splendida idea di unire cibo e musica:un connubio perfetto!A presto 🙂
la tua ricetta è davvero di quelle a cui si ricorre nelle giornate no… mi è piaciuto il tuo legarla alla canzone di De Gregori: bella scelta.
Dani
Ti ringrazio!
Questa è una di quelle canzoni che, pur essendo malinconiche, mi consola sempre…un po’ come questa zuppa.
A presto,
Manuela